Un'esperienza all'estero per guadagnare chilometraggio nella carriera ancora agli inizi: Mattia Zanotti, in prestito secco dall’Inter al San Gallo, si racconta in esclusiva a FcInterNews.it: “In Svizzera va tutto benissimo. È la prima volta che vivo da solo, tra l’altro in un Paese diverso, dove si parla una lingua differente dall’italiano. Ma si sta bene. Sono fortunato visto che spesso vengono a farmi visita i miei genitori e la mia ragazza”.
Qual era l’obiettivo del San Gallo?
“Quello intermedio era di arrivare tra le prime sei. Ci siamo riusciti. Ora giocheremo quest’ultima parte della stagione per provare a centrare un piazzamento europeo”.
Ventotto presenze, 2 gol e 4 assist. Praticamente sempre titolare, è stata una grande stagione sinora per lei.
“Sono molto contento, era quello che volevo. Puntavo a giocare tanto, soprattutto dopo l’anno scorso, quando non avevo giocato molto. Devo ringraziare il San Gallo perché mi sta dando un’opportunità grossissima, di giocare con regolarità un campionato vero. E sono contento di questo”.
Quanto è stato difficile passare dalla Primavera al calcio dei grandi?
“C’è tanta differenza di intensità e a livello fisico. Trovi giocatori d’esperienza e questa è la cosa più impattante, con avversari che posseggono quella malizia di chi conosce la categoria. Gli allenamenti con Inzaghi ti preparano al calcio vero, diciamo. La Primavera è un bel livello, serve per imparare tanto, per non soffrire troppo il salto nel professionismo”.
Cosa ha pensato al suo primo allenamento con la prima squadra dell’Inter?
“È il sogno di ogni ragazzo che varca i cancelli di Interello. È poi un cambiamento totale. Ti toglie dal mondo giovanile e vai a giocare con super campioni. È uno step enorme, un’emozione indescrivibile. Li vedi in televisione un giorno prima e poi ti alleni con loro… un’esperienza bellissima”.
Chi è il giocatore che le ha dato più consigli all’Inter?
“I giocatori a cui chiedevo più cose e provavo anche a rubare più cose erano gli esterni: Darmian, Dimarco, Bellanova, Dumfries. Cercavo di guardare le loro caratteristiche e apprendere il più possibile da ognuno di loro”.
Lei ha già tre presenze con l’Inter, di cui due nella scorsa stagione.
“Avevo esordito col Cagliari, nel 2021. Una roba gigantesca, enorme, grandissima. Era la terza-quarta volta che sedevo in panchina e poi sono entrato. Non me lo sarai mai aspettato. Un’emozione che porterò sempre con me, quando smetterò di giocare sarà quello il primo ricordo da calciatore”.
Perché non se lo aspettava?
“C’erano campioni che avrebbero potuto giocare titolari ovunque, ma Inzaghi scelse me. Fu pazzesco, incredibile”.
Lei pensa di poter tornare all’Inter per un percorso alla Dimarco?
“Sicuramente avere il suo esempio è una motivazione. Vuoi sempre fare meglio, dare sempre tutto negli allenamenti e ti vivi ogni giorno. Io non mi pongo un gradino dove arrivare, ma lavoro sempre al 100% per fare più passetti possibile. Quello che verrà, verrà”.
Si sente ancora con Baccin?
“Sì, ci sentiamo, è molto contento della mia stagione perché sto giocando tanto. Era quello che voleva e volevo io. Io di questa stagione al San Gallo sono contentissimo perché ho trovato una bellissima piazza. È una città che vive di calcio, i tifosi sono incredibili, lo stadio è sempre pieno”.
È il motivo per cui aveva scelto la Svizzera.
“Avevo parlato col direttore e col mister di qui. Mi volevano e io volevo provare l’esperienza all’estero. Tornando indietro rifarei sempre questo tipo di scelta”.
Aveva sentito Gnonto prima di partire?
“Sì, avevo parlato con Willy e lui mi aveva consigliato subito di accettare il San Gallo. Mi disse: “Vai, credono nei giovani ed è un gran bel campionato”. Ho colto il consiglio e devo dire che avesse ragione”.
Inzaghi ha dimostrato di credere molto in lei.
“Sono stato fortunato col mister. Mi ha sempre visto bene, mi ha fatto esordire e entrare. Lo ringrazierò per sempre per avermi fatto giocare. Poi vedremo cosa succederà in futuro”.
Col Cagliari le tremavano le gambe?
“Sì, la prima volta sì, poi i compagni mi hanno dato una mano e mi sono tranquillizzato. Oggi vivo meno l’impatto col pubblico perché mi sto abituando”.
Intanto è pure titolare in Under 21.
“Ho giocato tanto anche lì, ringrazio Nunziata, ci sono tanti giocatori forti, quando ti danno l’opportunità devi dare sempre il 100”.
Lei è nato nel mito di Javier Zanetti.
“Io dico sempre: “Da Zanotti a Zanetti cambia una letta e poi tutto il resto” (ride, ndr). Lui è il mito per tutti quelli che fanno il mio ruolo. L’ho sempre visto come una persona incredibile, conoscendolo lo è ancora di più, poi si vedeva ance in campo. Non puoi dirgli nulla per la carriera che ha fatto”.
E nella prossima stagione si vede già all’Inter o in prestito da qualche altra parte?
“Non ho ancora parlato con la società del futuro. Se mi sento pronto per la Serie A italiana? Bisogna vedere quello che vuole l’Inter, poi decideremo tutti insieme”.
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