Finalmente si pensa al Catania. Dopo giorni passati a parlare di Carew, cinema e svincolati, riecco la realtà. E la realtà dell'Inter parla di un forte ringraziamento al Bologna e alla sua rimonta sulla Fiorentina, che consente ai nerazzurri di non scivolare ulteriormente in classifica dopo il pari nel derby. Inutile nascondercelo: tra le candidate al terzo posto, i nerazzurri appaiono al momento i meno accreditati. La Lazio è costante anche senza Klose; il Milan in ascesa e con il morale alto; la Fiorentina tra alti e bassi, ma con un'identità ben precisa. E poi c'è l'Inter.

LA RICERCA DELLO SVINCOLATO - Il fatto che si sia provato a prendere uno come John Carew (out dai campi di gioco da lungo tempo) o uno come Ruud Van Nistelrooy (addirittura ritirato) la dice lunga sull'emergenza del momento. Sia chiaro: non parliamo di un'ecatombe di punte, ma di un solo infortunio, quello che ha colpito Milito. Come spesso accade, si confonde la causa con l'effetto: una squadra come l'Inter ha il dovere di non andare in crisi per il ko di un solo elemento, sebbene indispensabile e unico come il Principe.

ROCCHI A CATANIA? - Tant'è. E così la Gazzetta dello Sport, proprio il giorno dopo il rifiuto a Carew, sgancia la notizia: Rocchi titolare a Catania. Fin qui l'ex capitano della Lazio ha collezionato in nerazzurro scampoli di presenze e solo una da titolare, ma in Tim Cup con il Bologna. Il buon Tommaso tornerebbe a giocare dal 1' al Massimino, campo in cui – coincidenza – già fece lo stesso in una delle tre presenze stagionali con la sua ex squadra. Risultato? Un non ben augurate 4-0 per gli etnei.

ZERO ALIBI - In realtà, benché Rocchi si stia allenando con grandissima professionalità ad Appiano Gentile, permangono grossi dubbi sui galloni di titolarità in terra siciliana che dovrebbe consegnargli Stramaccioni. A Catania non si può fallire, anche perché Milan e Lazio si scontreranno tra di loro sabato sera e la Fiorentina ospiterà un Chievo in difficoltà. Il problema resta l'Europa League, con il Tottenham da affrontare anche senza Nagatomo (out almeno 20 giorni): gestire le forze in attacco diventa fondamentale, ma come? Zero alibi: che l'attacco non fosse ben munito numericamente lo si sapeva anche prima, Milito o non Milito. Adesso che si trovino soluzioni adeguate.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 28 febbraio 2013 alle 09:06
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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