L'infortunio è datato 24 febbraio, notte del derby. Yuto Nagatomo si fa male al ginocchio sinistro: intaccato il menisco esterno. Lo staff medico valuta la situazione assieme al ragazzo e di comune accordo si decide per una terapia conservativa. Di norma, questo percorso porta a riavere il giocatore a disposizione nel giro di poco tempo, ma Stramaccioni potrà testare di nuovo Nagatomo in campo solo a Trieste contro il Cagliari. Sono passati ben 49 giorni dal derby: un tempo così lungo che, col senno di poi, sarebbe convenuto operare.

Non solo. Nemmeno il tempo di riprendere confidenza col campo, che il giapponese rompe del tutto il menisco ed è costretto a chiedere il cambio. A questo punto la decisione più naturale sarebbe quella di mandare Yuto sotto i ferri e riaverlo pronto per l'eventuale finale di Tim Cup (bisognava ancora giocare il ritorno con la Roma).

E invece niente operazione. Perché? A quanto pare, c'è la forte volontà di Nagatomo di giocare la Confederations Cup (15-30 giugno) e un'eventuale pulizia del menisco lo metterebbe fuori dalla lista dei convocati. Di norma, questo tipo di intervento richiede poi almeno un mese e mezzo di degenza prima di poter tornare all'attività agonistica: un tempo limitato vista la delicatezza dell'articolazione (per capirci, la stessa operazione che affrontò Handanovic a inizio stagione), ma evidentemente troppo lungo per i desideri di Nagatomo, che ci tiene alla rassegna in Brasile.

Per il momento, l'Inter ha avallato la scelta del proprio tesserato: ancora terapia conservativa e niente operazione. Addirittura, è di oggi la notizia secondo cui Yuto avrebbe ottime chance di essere convocato per la trasferta di Napoli. L'idea, principalmente, è quella di testare il ginocchio, vedere come reagisce al ritmo gara, capire se sia possibile giocare sul dolore e poi valutare.

Ragionevolmente, a questi livelli, è dura giocare col menisco rotto e, prima o dopo, Nagatomo dovrà andare sotto i ferri. Il problema restano i tempi stretti: se Yuto farà la Confederations Cup, probabile che l'intervento slitti a fine giugno o inizio luglio (dipende fin dove arriverà il Giappone). In tal caso, il terzino nipponico perderebbe il ritiro precampionato. Senza dimenticare che continuare a giocare con un'articolazione in disordine non è mai consigliabile: potrebbero esserci conseguenze pesanti sia a livello del ginocchio (magari causando guai seri ai tendini visto l'equilibrio alterato), sia a livello muscolare (inconsapevolmente il corpo umano tende a 'proteggere' le zone critiche, sbilanciando il movimento e la postura). Da qui il poco gradimento dell'Inter per la scelta di Nagatomo di non operarsi subito.

Sezione: Copertina / Data: Ven 03 maggio 2013 alle 18:15
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print