Roberto Mancini non poteva sperare in un esordio migliore sulla panchina del Manchester City: nel giro di pochi giorni stanno arrivando risultati, bel gioco e il consenso anche di chi era legato all’ex tecnico Mark Hughes. Il Mancio è ovviamente molto soddisfatto e ritorna agli inizi di questa esperienza, rivelando un aneddoto: “Dopo la prima vittoria il primo a contattarmi è stato il presidente Moratti, prima un sms, poi ci siamo parlati al telefono. E Bedy Moratti: sono stati carini, tra noi non c’è alcun rancore. Ho allenato quattro anni l’Inter, ho vinto tanto, credo sia stato bello per me e per loro. Ma non credo che mi rimpiangano, era giusto che cambiassero, se ormai avevano deciso di farlo. Poi, quello che è successo dopo non è affar mio”.

Tempo fa Mourinho disse che con lui non si sarebbe mai creata quella situazione sul contratto e sulla liquidazione accaduta con un altro (riferendosi a Mancini, ndr), ma il nuovo manager dei Citizens non replica: “Mourinho può dire quello che vuole, io ora mi devo dedicare solo al Manchester City”. Inutile, comunque, pensare al momento a un ritorno nel campionato italiano, anche se in futuro non si sa mai: “Quello che oggi appare impossibile potrebbe anche accadere, ma ora non ci penso. Chiuso con l’Inter, ho deciso di andare all’estero e così ho fatto. Un giorno mi piacerebbe diventare ct, non necessariamente dell’Italia.

Uno dei suoi pupilli, Zlatan Ibrahimovic, con il quale ha ottenuto grandi successi in maglia nerazzurra, ha speso belle parole sul suo conto, dicendo che il City non avrebbe potuto trovare un allenatore più bravo e vincente di Mancini. Il tecnico jesino, a riguardo, ha detto: “Mi ha fatto piacere sentire quelle parole, vuol dire che qualche cosa di me gli è rimasto impresso. D’altronde insieme abbiamo vinto tanto”.

Sezione: News / Data: Mer 13 gennaio 2010 alle 12:50 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Fabio Costantino
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