L’arrivo di Giampaolo Pazzini, ufficializzato nella giornata di venerdì, forse ne ha un po’ eclissato il suo approdo alla corte di Leonardo. Ma non per questo il suo arrivo ha importanza minore, anzi: l’arrivo di Houssine Kharja, il centrocampista marocchino che l’Inter ha prelevato dal Genoa, con il compito di prendere il posto nella rosa lasciato vacante da Sulley Muntari, ha comunque una sua valenza specifica nello scacchiere di Leo, per le proprie qualità tecniche e soprattutto per il modo di stare in campo, che lo porta ad agire indifferentemente da schermo davanti alla difesa o da rifinitore tra le linee avversarie.

LO CONOSCIAMO BENE – Kharja, 28 anni compiuti lo scorso novembre, è un giocatore di lunga militanza italiana: fu prelevato infatti dalla Ternana nel 2001, proveniente dallo Sporting Lisbona. Cresce, e bene, nella squadra rossoverde, fino a catturare, nel 2005, le attenzioni della Roma, che lo preleva in prestito e gli concede per la prima volta la ribalta della Serie A. Nella sua prima annata sulla sponda giallorossa del Tevere, anche la gemma di un gol rifilato alla Juventus, che è valso il pareggio a Torino nella sfida del marzo 2006. Subito dopo quella stagione, Kharja vive una situazione delicata: la Ternana non accetta l’offerta di riscatto della Roma e finisce fuori rosa alla Ternana (una situazione simile a quella vissuta qualche anno dopo da Luis Jimenez). Solo a marzo del 2007 l’incubo di Kharja finisce, allorché riesce a svincolarsi dal club umbro trovando l’accordo col Piacenza.

QUEL GIORNO A SAN SIRO… – Dopo tre mesi in Emilia, arriva al Siena, lì dove forse il franco-marocchino vivrà le stagioni più importanti della sua carriera: punto fermo della formazione bianconera, si concede anche il lusso di regalare un dispiacere proprio all’Inter, segnando la rete del 2-2 della sfida di San Siro nella penultima giornata del campionato 2007-2008, costringendo i nerazzurri a rinviare la festa scudetto sette giorni dopo a Parma. Col Siena giocherà anche la stagione 2008-2009, prima di passare al Genoa: dopo un inizio promettente, subisce però un infortunio che lo terrà fuori fino a marzo. Anche la stagione 2010-2011, sembra iniziare bene, poi con l’esonero di Gasperini e l’arrivo di Ballardini la sua situazione cambia: Kharja non rientra nei piani nel tecnico romagnolo e finisce gradualmente fuori rosa. Il resto è storia di questi giorni: l’Inter lo individua come possibile rinforzo per la mediana, la trattativa decolla subito e in poche ore eccolo con la maglia nerazzurra.

ARMA TATTICA – In cosa può essere utile Kharja all’Inter? Beh, qualcosa è stato già accennato: è un giocatore di grande duttilità tattica, che può agire in maniera indifferente su tutti i ruoli del centrocampo, da mediano o da trequartista, e al quale non manca nemmeno il fiuto del gol. Il suo poter fare più cose contemporaneamente per Leonardo risulta sicuramente un fattore determinante, considerati soprattutto i numerosi problemi fisici che falcidiano il centrocampo nerazzurro, ultimi quelli di Stankovic e Mariga. Kharja può usare pertanto impiegato come il proverbiale jolly, che non solo può garantire minuti importanti in cambio dei titolari designati, ma anche poter dare un contributo importante su entrambi i fronti del gioco. Per cui, il suo arrivo, per quanto silenzioso, può essere sicuramente di grande utilità per la corsa che attende Milito e compagni da ora in avanti.
 

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Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 29 gennaio 2011 alle 18:30
Autore: Christian Liotta
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