JULIO CESAR 6,5 – Nei momenti di maggior fervore del Cagliari, dice no un paio di volte a Lazzari e Conti nello spazio di pochi istanti. Chiude poi i minuti di follia dell’Inter con la deviazione sul tiro di Lazzari che si vede anche negato il corner. Se però non si fosse in mezzo Thiago Motta, quel tiro di Conti dal limite lo spiazzava di netto.
MAICON 6- – Gode di infinite praterie sulla fascia destra, che però in alcuni momenti potrebbe sfruttare un po’ meglio. Si sbatte parecchio nei minuti finali nel tentativo di congelare il pallone. Ma che ingenuo a farsi ammonire nel recupero per perdita di tempo: salterà la Sampdoria.
RANOCCHIA 7 – Tocco suo? Velo a indurre la deviazione vincente di Canini? Ma soprattutto, fuorigioco o no? A prescindere dall’azione della rete nerazzurra, il ragazzo di Bastia Umbra rimane sugli standard ottimali di Firenze: solo un’incertezza in avvio su Lazzari poi chiude a chiave l’area. E quando l’Inter va completamente in tilt in quello spezzone di ripresa, lui è quello che mantiene più sangue freddo.
CORDOBA 6- – Sul piano della corsa e dei colpi di testa c’è eccome, anche se qualche affanno anche grosso gli attaccanti rossoblu glielo causano lungo tutto l'arco della gara.
NAGATOMO 6,5 – Ma quanto corre? Te lo vedi sbucare dal nulla ogni qualvolta l’Inter porta palla in avanti con una velocità tale da ricordare il celebre riccio blu di un videogame anni ’90, costruendo buoni dialoghi con Pandev ed Eto’o. Ma anche in difesa fa bene il suo mestiere: leggi chiusura in extremis su Biondini nel primo tempo. Sfodera anche numeri inconsueti specie in elevazione. In netta crescita rispetto a Firenze.
ZANETTI 6,5 – Si propone sempre come supporto delle iniziative di Maicon. Ha quasi 38 anni eppure riesce addirittura a calamitare l’attenzione di ben tre avversari. Ed è lui che si prende la briga di tirar fuori l’Inter dai guai creati dalla pressione degli uomini di Donadoni.
THIAGO MOTTA 6 – Prova a dettare gli equilibri della squadra, però talvolta l’equilibrio lo perde lui faticando un po’ di fronte alle iniziative di Conti e Cossu. Sul quale spesso si arrangia con irruenza. Su di lui ci starebbe anche un penalty. A momenti fa un patatrac servendo a Nené un pallone buttato completamente via, poi è salvifico muovendosi quel tanto che basta per deviare la conclusione di Conti. DAL 72’ CAMBIASSO 6 – Nel bel mezzo della lotta, lavora con abnegazione a sostegno del pacchetto difensivo.
KHARJA 6,5 – Sembra abbia un radar installato nell’organismo: riesce quasi sempre a capire dove finirà il pallone. Un po’ di palloni li perde, ma tanti ne recupera. E soprattutto, la staffilata dalla quale nasce il gol è sua. Potrebbe cercare gloria personale più avanti servito da Eto’o, ma manda alto. DAL 78’ MARIGA 6 – Quando il gioco si fa duro, tocca a lui. Strappa applausi con un’azione di forza nelle battute finali di gara.
PANDEV 6- – Indubbiamente, nel primo tempo, è il più intraprendente del tridente offensivo. Specie nei primi minuti, quando crea due pericoli ad Agazzi a stretto giro di posta. Qualche volta è impreciso, ma si fa sentire parecchio, anche in aiuto ai compagni in difesa. Nella ripresa però svanisce, pestandosi i piedi con Pazzini al momento dell’uscita di Eto’o.
ETO’O 6 – Non sempre lucidissimo, poche ma sempre incisive le sue giocate ubriacanti. Un’azione favorevole si concretizza in un pallone telefonato ad Agazzi. Però è sempre nel vivo della fase offensiva. Con un occhio alla Champions, Leonardo decide di sostituirlo con Stankovic. Lui, però, si rende protagonista di un gesto insolito: entra diritto nel tunnel degli spogliatoi senza nemmeno passare dalla panchina. Il motivo? Forse questioni fisiche (o 'fisiologiche', Leo dixit), lui nella mixed zone dice: "Stavo un po' male...". DAL 61’ STANKOVIC 5,5 – Entra quando il momento più difficile dei nerazzurri sta per cominciare. Fatica ad emergere.
PAZZINI 6- – Si sacrifica per i compagni, ma a livello di azioni tutto si esaurisce ad un colpo di testa fuori misura. Nella ripresa l’Inter è costretta a subire il forcing rossoblu e sostanzialmente per lui le palle buone si contano sulle dita di una mano. Gestisce però bene quella importante, quando guadagna il fallo che chiude la contesa.
ALLENATORE: LEONARDO 6- – Dopo un discreto primo tempo, la squadra, forse pensando al Bayern, decide di tirare i remi in barca rischiando anche qualcosa di troppo. Arrivano però tre punti che servono come il pane per alimentare i sogni di gloria.
CAGLIARI: Agazzi 6,5; Pisano 6,5, Astori 6, Canini 5,5, Agostini 6+; Biondini 6, Conti 6, Lazzari 6,5; Cossu 6,5 (69’ Nainggolan 6-); Nené 5,5, Acquafresca 5 (65’ Ragatiu 5,5). Allenatore: Donadoni 6+.
ARBITRO: CELI 4,5 – E’ stata davvero una serataccia per la terna arbitrale al completo: il gol dell’Inter, viziato dalla posizione irregolare di Ranocchia, è da imputare all’assistente Pugiotto. Lui di suo ci mette parecchio, sorvolando soprattutto su un possibile rigore ai danni di Motta, ma anche il Cagliari ha più di qualcosa da recriminare, gol a parte.
ASSISTENTI: CARRER – PUGIOTTO 4,5
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