JULIO CESAR 6,5 – Perché non deve sporcarsi i guantoni per tutto il primo tempo. Nell’unica vera occasione prima del gol di Palacio, sul quale nulla può, Paloschi non inquadra la porta. Nella ripresa si supera su un tiro di Mesto. Prima della fine, subisce il gol della staffa di Boselli, a segno al debutto in A: ma la partita era ormai in ghiaccio.

MAICON 6,5 – Molto propositivo in fase offensiva, anche se a metà primo tempo commette un grave errore in alleggerimento, costringendo Ranocchia al recupero. Qualche problema di intesa con Pazzini nel primo tempo, tutto dimenticato quando è lui a piazzare in mezzo la palla del pareggio per il Pazzo. Cerca anche il jolly volante da fuori, ma la palla sbatte su Lucio.

RANOCCHIA 6+ – Per un giorno, la versione turbo degli ultimi tempi rimane in garage e lascia spazio alla versione diesel. Forse condizionato dai fastidi fisici degli ultimi giorni, stavolta è meno saracinesca del solito, alternando buone giocate ad altre meno pregevoli. Manca l’intervento sul tiro che Paloschi manda a lato a tu per tu con Julio Cesar. E nell’azione del gol chiude sull’uomo sbagliato e lasciando Palacio libero di colpire. Più disinvolto nella ripresa, quando il vento del match soffia sulle vele interiste, prima di uscire. DAL 78’ NAGATOMO 7 – Entra e subito impegna Eduardo con un destro a giro. Poi da il la ad un’azione pericolosa non concretizzata da Sneijder. Ha voglia, e si vede: e alla fine, resiste alle mani in faccia del corpulento Rossi e trova la gioia del primo gol con la maglia nerazzurra. E il pubblico di San Siro gli vuole sempre più bene.

LUCIO 6,5 – Meglio rispetto al compagno di reparto, riesce sempre ad avere la meglio con mestiere su Palacio e Paloschi. E non disdegna nemmeno l’affondo in avanti. Rischia però anche un giallo nella ripresa che potrebbe costargli molto caro, visto che è diffidato.

CHIVU 6 – Il solito problema: dalle sue parti il Genoa sfonda spesso e volentieri, e lui deve divincolarsi spesso con molto affanno. E sul gol genoano si perde Palacio, C’è da dire che però prende anche qualche botta di troppo, che ne mette a rischio anche la permanenza in campo. Rischia di uscire dopo essersi immolato su un azione di corner rossoblu, ma resiste e anzi comincia da lì a produrre le cose migliori. Anche da centrale dopo l’uscita di Ranocchia.

ZANETTI 6,5 – Solita funzionalissima staffetta con Maicon sulla destra, anche un bel recupero su due genoani dalla sua. Rischia di pagare troppo fair play verso il Genoa quando prova a segnalare, non ascoltato, agli avversari che c’è un loro uomo a terra.

THIAGO MOTTA 6 – Cerca gloria con una conclusione da fuori area che però finisce fuori dallo specchio della porta. Poi solita prova di fatica, anche se i centrocampisti avversari appaiono sempre più rapidi e lucidi di lui. Meno affanni, e non potrebbe essere altrimenti, al cambio di campo.

STANKOVIC 5 – Non convince, sembra il più nervoso del gruppo interista. Fatica a trovare le sue geometrie, quando ha una buona occasione la sciupa malamente. Lascia dopo l’intervallo. DAL 45’ PANDEV 7,5 – L’impatto del macedone è a dir poco eccezionale: si guadagna subito la punizione pericolosa battuta poi da Sneijder, poi con la sua conclusione da fuori costringe Eduardo alla respinta difettosa con la quale fa accomodare Eto’o in porta. Sempre una minaccia dalle parti di Eduardo, da tempo Goran non esprimeva questi livelli di gioco. Tanta carica agonistica viene premiata dal gol del poker servito al bacio da Sneijder.

SNEIJDER 6,5 – Prova a volgere il suo mestiere di ispirare gli avanti nerazzurri, soprattutto Eto’o. Ma le sue idee non sono sempre assecondate dai compagni. A inizio ripresa Eduardo gli dice no su punizione. Alla fine, trova il suo finisseur ideale, ovvero l’indemoniato Goran Pandev. Potrebbe anche timbrare il cartellino dei marcatori ma si fa anticipare in extremis.

PAZZINI 6,5 – Costantemente preda dell’attenta difesa rossoblu, per provare a recuperare qualche pallone deve addirittura rinculare nella metà campo difensiva. Ed Eto’o lo aiuta poco e male. Ci vuole una grande percussione di Maicon che gli mette in mezzo un cioccolatino troppo ghiotto per sbloccarsi. Prova a ricambiare la cortesia, ma viene anticipato. Un’occasione, un gol: il colpo del campione. DAL 75’ KHARJA 6,5 – Decide di salire anche lui sulla giostra; è il franco-marocchino a mettere il pallone vincente per il gol di Nagatomo.

ETO’O 7,5 – Nei primi 45 minuti finisce troppo spesso con l’accentrare il gioco su di sé, pur partendo sempre molto largo. Ha delle buone occasioni, ma più spesso si perde in cervellotiche azioni di uno contro tanti che finiscono col favorire la retroguardia del Grifone. Dai suoi piedi, però, nasce l’azione del pari. Ed è lui a castigare l’ingenuità di Eduardo piazzando la rete del 2-1. Dopo cinque minuti, non contento, si prende anche lo scalpo di Mesto, al quale ruba palla con maestria trovando il terzo gol (30esimo stagionale su 38 gare, 18 in Serie A). Basta? No. E allora, mette lo zampino anche nell’azione del 4-1, innescando la manovra chiusa dal gol di Pandev.

ALLENATORE: LEONARDO 7- – Novanta minuti su e giù dalla panchina a perdifiato per dare indicazioni ai suoi uomini. Per scuoterli dopo un primo tempo assolutamente inguardabile e per non far perdere loro la concentrazione anche durante un secondo tempo incredibile. Con scelte dalla panchina che più azzeccate non si può.

GENOA: Eduardo 5,5; Mesto 6-, Dainelli 6+, Kaladze 6 (82’ Chico sv) , Moretti 5,5; Rossi 6,5, Konko 5 (74’ Antonelli sv) Kucka 6+, Rafinha 6,5; Palacio 6,5, Paloschi 5,5 (74’ Boselli 6). Allenatore: Regno 5,5.

ARBITRO: RUSSO 6,5 – Dubbi per un ‘sandwich’ subito da Pazzini lanciato a rete all’inizio della ripresa. Poi, l’andamento della partita lo agevola molto. Direzione di gara senza particolari ulteriori asperità.
ASSISTENTI: PASSERI – DOBOSZ 6,5
 

Sezione: Le Pagelle / Data: Dom 06 marzo 2011 alle 16:59
Autore: Christian Liotta
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