La sgambata contro il Mezzocorona, oltre a confermare la passione dell’Inter per i 6-1 (be vengano anche in partite più importanti), ha confermato la volontà del club nerazzurro di trattenere a tutti i costi Wesley Sneijder. Branca, Gasperini e Ferguson, a parole, hanno ribadito che l’olandese non lascerà Milano per volare in Inghilterra (anche se la porta resta socchiusa, per le logiche del mercato), e oggi anche il rettangolo di gioco è in perfetta sintonia con tale concetto. Ieri Sneijder ha giocato nel centrocampo a tre del 4-3-3 proposto da Gasp, un’evoluzione tattica del tradizionale 3-4-3 punto di forza del tecnico.

Che la prossima sarà un’Inter camaleontica è scontato e in questo gruppo il campione di Utrecht potrebbe rappresentare il jolly. La sua versatilità è un dettaglio da non trascurare, infatti. Non è un caso se ieri, benché di fronte avesse una squadra di dilettanti, Wesley si sia mosso benissimo, ispirando i compagni in avanti e dettando i tempi del centrocampo. Un vero e proprio playmaker, coperto alle spalle da Obi e Stankovic. Gasperini lo ha definito la sua ‘locomotiva’ anche per l’energia con cui Sneijder ha giocato, mostrando già di essere in ottima condizione.

Finora la questione tattica è stata il punto interrogativo principale sul futuro nerazzurro del nazionale oranjie, ma l’allenatore di Grugliasco sta cercando, seduta dopo seduta, di inquadrarlo nelle sue idee per farlo rendere al meglio. Appurato che Wesley sia in grado di giocare da esterno offensivo (così è stato contro il Trentino Team), suscita particolare interesse un suo arretramento in mediana, fattibile però solo in un caso: quando l’Inter gioca con un 4-3-3. L’olandese, infatti, può dare il massimo solo se non costretto a rincorrere tutto il tempo l’avversario che porta palla. Servono infatti almeno altri due mediani che gli permettano di sganciarsi in avanti e lo sollevino da faticosi rientri difensivi in occasione di capovolgimenti di fronte. Contro il Mezzocorona si è intravisto quello che Gasperini ha in mente per il suo campione e i primi segnali sembrano positivi.

Non sarebbe assurdo vederlo arretrare di una decina di metri (come accaduto a Montolivo, per esempio), dopotutto anche in posizione di trequartista Sneijder va spesso a centrocampo a prendersi il pallone per poi smistarlo ai compagni. Inoltre, la sua facilità di tiro gli permette di essere pericoloso anche da distanze ragguardevoli. Va aggiunto che anche Benitez tentò di avvicinarlo al cerchio di centrocampo (anche con lo spagnolo la figura del trequartista non è molto in uso), ma la condizione fisica, sua e quella dei compagni, non gli hanno consentito di agire al meglio, togliendogli lucidità ed energia ed esponendolo a prestazioni negative. La scuola Ajax ti insegna a giocare un calcio totale, anche in varie posizioni e l’ex Real Madrid incarna perfettamente la filosofia dei lancieri. Anche in nazionale ha spesso cambiato posizione, senza mai rinunciare alla qualità.

Dipende molto dalla preparazione atletica, visto che giocando a centrocampo Wes non potrà permettersi pause e dovrà garantire una concentrazione costante onde evitare all’Inter di trovarsi in difficoltà in una zona del campo cruciale. Di certo, Gasperini sta lavorando anche su questo. Il tecnico, infatti, con l’intento di valorizzare un patrimonio del club nerazzurro, sta studiando alternative tattiche che non snaturino il talento di Sneijder e per riuscire nel suo intento dovrà prepararlo bene anche fisicamente. Se manca la condizione atletica, infatti, ogni discorso tattico va a farsi benedire.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 18 luglio 2011 alle 15:30
Autore: Fabio Costantino
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