Prima di tutto dobbiamo dire che lo sciopero indetto per la prima giornata di campionato è una sconfitta per il calcio italiano. Ma non è nostra intenzione, ora, indicare i colpevoli di questa situazione. Ormai il danno è stato fatto e bisogna prenderne atto. Quindi, il campionato slitterà di due settimane e l’Inter domenica non giocherà contro il Lecce. Si riprenderà l’11 settembre, sempre che in queste settimane si riesca a trovare l’accordo tra Aic e Lega calcio. Questa situazione può favorire l’Inter, ma può anche essere dannoso da alcuni punti di vista.

I pro - L’Inter non sarebbe arrivata all’esordio nelle migliori condizioni. Lo sciopero, quindi, può servire a Gasperini per lavorare ancora. Prima di tutto dal punto di vista tattico, perché al momento mancano gli interpreti giusti per il suo 3-4-3. Il mercato potrà dare una mano al nuovo mister e i nuovi arrivi potrebbero quindi giocare a Palermo. Ad esempio Diego Forlán, che non sarebbe arrivato in tempo per giocare domenica, potrebbe giocare l’11 settembre. Ma anche gli uomini di mercato dell’Inter potranno lavorare più serenamente per ultimare la rosa, sia in entrata che in uscita, senza l’ansia della partita nel week-end. Due giorni di lavoro in più per Branca e Ausilio, che sono ancora alla ricerca delle ultime occasioni di mercato. In queste due settimane si potranno risolvere anche i dubbi legati al modulo, lavorando con la rosa effettiva. Anche se la sosta per le nazionali non aiuta di certo Gasp. Anche dal punto di vista degli infortunati, Gasperini può tirare un sospiro di sollievo. Nagatomo quasi certamente sarà rientrato, risolvendo così il problema delle corsie laterali. Anche Maicon sarà più vicino al rientro, nonostante abbia un infortunio più grave. In difesa, Lucio sarebbe stato in dubbio per il Lecce: a Palermo invece ci sarà sicuramente. In attacco Pazzini e Milito continueranno a sfidarsi per un posto, ma hanno due settimane in più per convincere Gasperini, che avrà più tempo per trovare la collocazione giusta a Wesley Sneijder.

I contro - Dal punto di vista della squadra e della formazione, quindi, può essere un bene il rinvio della prima giornata. I dubbi però arrivano dal calendario. L’Inter così si trova a iniziare il campionato da Palermo, un campo tradizionalmente difficile. Anche se i rosanero, con l’addio di Pastore, hanno perso molto del loro potenziale. Un inizio difficile, che sarà reso ancora più ostico dall’esordio in Champions League, pochi giorni dopo. La partita in casa contro i turchi del Trabzonspor, sulla carta, è una delle più abbordabili del girone. Ma giocare in Europa con soltanto una partita di campionato alle spalle non è facile. E subito dopo, il 18 settembre, ci sarà il primo big match dell’anno, contro la Roma. Anche in questo caso, partita tradizionalmente difficile per i nerazzurri, anche se la Roma ha molti problemi in questo momento. Una partenza tutt’altro che soft, una prima settimana in cui l’ambiente nerazzurro sarà sottoposto a molte pressioni. Non il massimo quando si ha un nuovo allenatore, che si spera possa superare brillantemente i primi ostacoli. L’esordio in casa col Lecce, seppur ricco di insidie, sarebbe stato più agevole e avrebbe potuto dare più tranquillità all’ambiente. Ma ormai, bisogna adattarsi alla situazione, sperando che si possa riprendere a giocare il prima possibile. Perché alla fine, lo svantaggio maggiore, è che i tifosi dovranno aspettare ancora un po’ prima di potersi divertire guardando giocare la propria squadra del cuore.
 

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 27 agosto 2011 alle 12:03
Autore: Guglielmo Cannavale
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