"Grazie Cuchu". Questo il pensiero di Mauro Zarate verso Esteban Cambiasso, dal quale martedì ha ricevuto l'assist per il gol vittoria contro il Cska. Ospite della puntata speciale di Prima Serata, in onda su Inter Channel alle ore 21, Zarate ha dedicato le prime dichiarazioni, con tanto di complimenti, proprio al compagno di squadra: "Quando Cambiasso ha stoppato la palla mi ha guardato subito e io ho capito: poi mi ha messo una palla meravigliosa, non si poteva non metterla dentro. Grande Cuchu".

Con lui Maurito parla per lo più in spagnolo, ma in realtà non solo con lui: "Certo, perché in campo parliamo spesso in spagnolo tra noi, ma se devo dire la verità non solo tra noi argentini, anche con i brasiliani! E viene fuori uno strano incrocio con il portoghese, è divertente... (sorride, ndr)". Dalle parole ai fatti, ma sempre di campo, ecco che Zarate, nel fare un'ammissione, fa anche un po' di autoironia: "È più bello fare gol, ma mi piace anche fare gli assist... Non ci credete? Ma è vero, dico davvero, anche perché non sempre si può andare in porta...".

Cresciuto in una famiglia di calciatori, Zarate non poteva prendere altra strada che quella dei campi da gioco. Ma chi è stato il suo maestro? "Mio papà, senza dubbio, è lui il primo di tutti. Perché è uno che parla tutto il giorno di calcio e lo ama tantissimo. Noi poi in casa siamo cinque fratelli di cui quattro calciatori, solo uno non ha giocato. Mio padre era calciatore, suo padre era calciatore, suo nonno pure era calciatore. Mio padre era forte e molte veloce. Tra i miei fratelli uno è trequartista, ma non gioca più: a suo tempo ha giocato in Germania ma anche qui in Italia, nell'Ancona. Pure lui, come mio padre, era veloce", racconta Maurito. "Poi c'è anche un centravanti in famiglia. Io invece sono un mix... (sorride, ndr), proprio un mix".

Poi spazio ancora ai ricordi del passato: "Quando eravamo tutti a casa, ci mettevamo a calciare le punizioni, avevamo la porta in giardino, mettevamo la barriera, ci mettevamo a calciare, io avevo 11-12 anni. Era bello giocare a calcio tutti insieme". Da quegli anni ad adesso il salto è stato enorme, tanto da arrivare addirittura all'Inter: "E quando sei in una squadra così importante come lo è l'Inter è normale che tu voglia fare le cose per bene, al meglio, per te stesso, per i tuoi compagni, per tutti. È un onore essere qui e giocare con questa maglia".

Ma in che cosa vorrebbe migliorare Zarate? Anche questo vogliono sapere i tifosi da casa: "Sempre si deve migliorare, in tutto, ma soprattutto nel non sbagliare tanto quando hai l'occasione di fare gol. E ve lo dice uno che non vedeva l'ora di andare a segno con la sua nuova maglia. Ho provato tanta felicità, tantissima, perché l'aspettavo questo gol, lo volevo. Avevo avuto delle opportunità nelle partite precedenti ma non era entrata. Contro il Cska invece sì. E sono stato contento anche perché era un gol importante: volevamo vincere per forza e così è stato".

"La mia mentalità è quella di essere sempre pronto, che siano 5 minuti, 20 o 90 da fare in campo, è lo stesso, la mia mentalità è la stessa. Essere pronto e cercare di dare il massimo: per le qualità che ho, come per esempio saltare l'uomo, 5 min o 20 è uguale, non è un problema". Al nerazzurro viene poi chiesto da un tifoso se abbia mai sognato di fare un gol uno contro 11, scartando tutti, ma proprio tutti, dal primo all'ultimo. Inevitabile non sorridere, tanto più nell'ascoltare la risposta: "Certo, sempre, tutti i giorni faccio questo sogno. Però per ora sono fermo a massimo 3-4 giocatori scartati, ne ho ancora tanta di strada da fare...", scherza Zarate, che di sé dice: "Non sono un fenomeno, i fenomeni sono quelli che lo dimostrano tutti gli anni, sono Messi, Cristiano Ronaldo, Maradona, Ronaldo, Kakà, questi sono i veri fenomeni. Anch'io vorrei però arrivare a essere come loro e ci lavoro".

"Il primo anno alla Lazio ho fatto abbastanza bene, il secondo invece molto meno, è stato un brutto anno. Poi, invece, nella scorsa stagione, la terza, per poco non siamo arrivati a fare quello che volevamo, cioè arrivare in Champions League. Quello scorso è stato un anno in cui ho fatto dei gol, ma abbastanza normale. Ora invece mi sento maturato e spero che questa sia una stagione decisiva per me". Una speranza che lascia trasparire tutta la buona volontà e le intenzioni dell'argentino, che all'Inter si sta inserendo davvero bene.

All'Inter, ma anche - più in generale - a Milano: "Mi trovo benissimo a Milano, la città mi piace, molto. Roma è bella però è più incasinata, Milano è più tranquilla e ordinata, mi piace".

Dalle considerazioni sulla città a quelle su un compagno, Philippe Coutinho: "Un grande, mi piace tantissimo come gioca, ha grandissime qualità. Può arrivare a fare grandi cose nell'Inter, è un grande giocatore e già lo dimostra".

I tifosi, che hanno cominciato ad amare Zarate, a un certo punto vanno giù diretti: vogliono sapere se rimarrà all'Inter anche in futuro, loro lo sperano. E anche Zarate: "Certo che mi piacerebbe rimanere qui, è quello che voglio, lo spero proprio".

Non manca poi l'occasione per scherzare in studio, soprattutto quando un telespettatore, Francesco, chiede: Quante volte te lo hanno detto di passare la palla più spesso? Di fronte a una domanda del genere, Zarate arrossisce e poi sorride: "Tante... Lo devo ammettere...".

L'argentino racconta del suo approdo in nerazzurro: "È vero che mi avevano cercato club inglesi, ma l'Inter è l'Inter, non ho avuto alcun dubbio".

Lo dice sorridendo Maurito e fa altrettanto nel raccontare l'emozione prima della firma del contratto: "Beppe (Bozzo, il suo agente, ndr) mi disse: 'Vieni a Milano che dobbiamo parlare con l'Inter'. Io allora partii subito, senza sapere che le cose erano già praticamente fatte mentre lui già lo sapeva. Sapeva che era tutto fatto, io invece no, e quindi avevo addosso una tensione... in aereo avevo addirittura i sudori freddi", racconta quasi ancora emozionato l'argentino, che poi ripete: "Sono stato così felice quel giorno. E ora desidero proprio restare all'Inter".

Dal giorno dell'approdo al cambio dell'allenatore: "Con Ranieri abbiamo anche un po' scherzato sul nostro passato da rivali - racconta Zarate -, mi ha preso un po' in giro per i derby che aveva vinto... Contro di lui io non ho mai fatto gol...".

Ma è vero che Ranieri, appena arrivato, ha chiesto ai nerazzurri di vincere lo scudetto? Anche questo vogliono sapere i tifosi: "Ranieri - risponde Zarate - vuole tutto, vuole lottare per tutto, non solo per lo scudetto. Siamo l'Inter, è giusto così".

Infine, l'argentino si rivolge ai tifosi: "Siamo una squadra forte e lotteremo su tutti i fronti, lo sanno i tifosi e lo sappiamo noi, abbiamo iniziato male ma ci siamo ripresi. Vedrete, faremo grandi cose". Promessa di Zarate, su Inter Channel, tra pochi istanti.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 29 settembre 2011 alle 21:00 / Fonte: Inter.it
Autore: Christian Liotta
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