Stefan De Vrij ha concesso una lunga intervista al Telegraph in cui parla della sua vicenda processuale con la SEG, la sua vecchia agenzia che lo rappresentava ai tempi del passaggio dalla Lazio all'Inter.

Il centrale racconta di aver avuto qualche dubbio sulla bontà dell'operato della SEG dopo aver parlato con Romelu Lukaku nel 2019. Nel procedimento è poi emerso che la SEG ha guadagnato una provvigione da 9,5 milioni di euro e aveva diritto a un ulteriore 7,5% sull'eventuale ulteriore compenso pagato per De Vrij. Il difensore, grazie alla causa intentata, ha ottenuto un risarcimento di 4,75 milioni di euro più gli interessi in primo grado, diventati poi 5,2 milioni più interessi nel secondo. 

E grazie a questo processo il giocatore racconta di aver ricevuto anche diverse chiamate da parte di alcuni colleghi. "Ho fatto la mia parte morale - dice - Ho raccontato la mia storia e quello che ne fanno è una cosa loro. Quello che consiglio sempre è... chiunque ti rappresenti, ovviamente conta. Ma assicurati di avere un soggetto indipendente che controlli tutti i documenti. Penso che sia il miglior consiglio che posso dare. Certo, costa, ma ne vale la pena. Questa è la cosa più importante. Per assicurarci che tutto sulla carta sia fatto nel modo giusto".

SEG, infatti, rappresentava De Vrij con una stretta di mano, senza alcun contratto scritto a formalizzare l'accordo e ha guadagnato prima il 5% e poi il 6% sui contratti dell'olandese, negoziando anche l'accordo per il trasferimento alla Lazio nel 2014. Il rischio, come riferì Lukaku a De Vrij, era che le autorità chiedessero a De Vrij le tasse sulla commissione, nonostante nel contratto con l'Inter non fosse riportata ufficialmente un'agenzia rappresentante. A quel punto lo stesso Lukaku ha passato il numero del suo avvocato, Sebastien Ledure, a De Vrij, che a sua volta ha parlato col fratello Niels, a sua volta impegnato nel mondo della finanza. Prima ancora di quei colloqui, in ogni caso, il difensore nutriva qualche sospetto per come era stata portata avanti la trattativa (poi sfumata) per il rinnovo con la Lazio e poi per il passaggio all'Inter. 

"Avrebbero guadagnato forse un decimo [della commissione con la Lazio] quindi per loro è stato davvero importante che io firmassi con l'Inter", dice De Vrij, che in quel periodo ha chiesto alla SEG di rivelare l'importo della commissione. Richiesta che è stata infine esaudita e dopo la quale il giocatore ha scoperto che SEG aveva guadagnato 7,5 milioni di euro pagati in tre rate in 12 mesi e ulteriori 2 milioni di euro pagati in rate da 200.000 euro ogni sei mesi per tutta la permanenza di De Vrij all'Inter, più il 7,5% dell'eventuale futura quota di trasferimento di De Vrij.

Successivamente la SEG ha chiesto più volte di incontrare De Vrij, ma il giocatore ha rifiutato ed è andato avanti nella battaglia legale. “Uno dei motivi principali per cui sono andato avanti era che correvo un grosso rischio. Correvo il rischio di pagare le tasse sulle loro commissioni e anche una sanzione. Quindi dovevo assicurarmi di essere coperto da questo e se non fossero stati disposti a concederlo, sarei andato in tribunale. Questo è stato il motivo principale per andare avanti con questo progetto - dice il calciatore - Sapevo di avere una tesi forte e di non avere nulla da nascondere. Avevo la verità dalla mia parte. Loro, la SEG, hanno dovuto spiegare che non mi rappresentavano. Tutto quello che hanno potuto dire è che non li ho pagati direttamente, non ero un cliente e non avevo un contratto firmato. Ma nel diritto olandese è vincolante un accordo verbale. Si trattava di giustizia, quindi non avevo paura di farlo. Come ho reagito alla vittoria in tribunale? Ero euforico, la prima volta e la seconda, perché diciamo che sono stati anni in cui mi sono impegnato moltissimo. Questa è stata una cosa importante per me. È stato molto soddisfacente che l'udienza sia andata molto bene, ma non si sa mai cosa dirà il giudice. Ero molto felice. I giudici hanno detto che avevo ragione”.

Tra l'altro, negli anni precedenti le udienze, De Vrij è stato contattato dalle autorità fiscali italiane e condannato a pagare le tasse sulla commissione di SEG sulla sua operazione del 2014 con la Lazio, oltre a una multa. "Ricevo questa cartella esattoriale sette anni dopo e, ovviamente, erano tanti soldi, ma le somme che la SEG ha guadagnato allora con la Lazio non erano per niente come quelle che hanno accordato con l'Inter. Ma dimostra che questo rischio di responsabilità fiscale è reale”.

Oggi De Vrij ha un altro agente, Federico Pastorello, ma le eventuali provvigioni vengono decise da De Vrij e non tra società e agente. Tanto che lo scorso anno il giocatore ha firmato un nuovo contratto fino al 2026, con opzione per il prolungamento di un altro anno. Inizialmente, in realtà, De Vrij aveva chiesto all'agente di esplorare il mercato per trovare delle alternative. "Il mio agente le ha trovate, ma nessuna mi interessava - dice De Vrij - È davvero molto difficile trovare un miglioramento rispetto all'Inter. Ho parlato con l'agente e gli ho detto che pensavo fosse giusto che la commissione fosse aggiunta al mio stipendio. Ho detto: 'Tu [Pastorello] ti sei impegnato molto ma non mi hai trovato un accordo migliore o un’alternativa che desidero, quindi ti pago per lo sforzo'. A lui andava bene così".

Sezione: Copertina / Data: Lun 24 giugno 2024 alle 11:45
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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