L'energia chiesta da Federico Balzaretti nel pre-partita di Udinese-Inter viene incanalata dai bianconeri verso la zona di Francesco Acerbi, che nel giro di 12' rischia di combinarla grossa due volte: dopo neanche 120 secondi, l'ex Lazio si libera all'ultimo momento disponibile di una pallone rovente fuori dalla sua area di rigore, subendo il fallo di Walace, poco più in là fa tutto da solo sbagliando il passaggio in uscita che spalanca le porte alla ripartenza di Pereyra, disinnescata dal rientro difensivo di Hakan Calhanoglu. Avvisaglie di una serata non facile per l'Inter, alla quale Calha prova a ribellarsi mettendosi in evidenza anche dall'altro lato del campo con un tiro a giro che impegna seriamente per la prima volta Maduka Okoye, bravo a distendersi sulla sua sinistra per allungare in corner. Il duello tra i due si rinnova, allo scoccare della mezzora, grazie all'azione promossa da Henrikh Mkhitaryan, rifinita da Lautaro Martinez, per il destro secco del turco inchiodato prima dalla riga dal portiere dei friulani con una velocità di reazione spaventosa. Il tiro al bersaglio si sposta di 70 metri, con i padroni di casa che tentano la sorte con Lazar Samardzic, che spara dal limite dell'area centrando in pieno Acerbi. Prove generali per il quasi interista in estate che, al secondo tentativo, disegna un tiro-cross senza pretese che, grazie alla sporcatura di Carlos Augusto, manda in tilt la coppia Sommer- Dumfries, inermi di fronte alla traiettoria beffarda che finisce in porta. E' il 40esimo, l'Udinese in vantaggio di un gol in quella maniera a dir poco rocambolesca scatena la reazione rabbiosa della squadra di Simone Inzaghi, che carica subito a testa bassa, ispirata dal solito Mkhitaryan, bravo a condurre palla fino alla trequarti per poi aprire a memoria verso Dimarco, il cui cross sul primo palo viene corretto verso la porta da Lautaro. Gol? Neanche per idea: Okoye, in versione Superman, ha un altro riflesso da urlo e toglie dalla porta il colpo di testa schiacciato a terra del Toro. E' l'ultima situazione degna di nota da annotare del primo tempo. 

La ripresa si apre col botto: Dimarco, su punizione, disegna in mezzo all'area per Lautaro, che in un qualche modo trova la zampata vincente di Carlos Augusto. Ma la gioia interista dura poco, la bandierina dell'assistente si alza per segnalare l'offside del brasiliano, posizione irregolare poi confermata a Lissone dal VAR. Poco male per gli ospiti, che nell'assedio prolungato all'area avversaria pescano il jolly: Okoye, per una volta, bisticcia col timing dell'intervento e finisce per franare contro Thuram, che era pronto a colpire di testa sul secondo palo, tutto indisturbato. Piccinini non ha dubbi e indica il dischetto. Lautaro raccoglie il pallone, ma lascia giustamente il peso del tiro dagli undici metri all'infallibile Calhanoglu, che col ghiaccio nelle vene fa 1-1 calciando in maniera impeccabile. Il pareggio conferma l'inerzia dell'Inter, che poco dopo l'ora di gioco sfonda sulla sinistra con Dimarco ma senza arrivare a meta con Thuram. Dal nulla, però, l'Udinese trova la strada per rifarsi minacciosa: ripartenza veloce di Kamara, che svernicia Pavard e mette in mezzo. Ci pensa Mkhitaryan a cancellare il 2-1 inevitabile di Thauvin con una scivolata risolutiva nel cuore dell'area. Dopo la girandola di cambi, è Frattesi a cercare il blitz in area di rigore con la specialità della casa: colpo di testa fuori. Il sorpasso non arriva, allora Inzaghi si gioca una fiche a sorpresa mandando in campo il grande ex Sanchez per Calhanoglu. L'Inter chiude con tre attaccanti, con tutti i rischi e benefici del caso. Le squadre si allungano, la partita vive su un equilibrio instabile che Inzaghi prova a modificare esaurendo i cambi con Buchanan e Arnautovic, subito protagonisti di un'occasione dopo il loro ingresso in campo. Nell'Udinese Lovric esce in barella per un infortunio serio, al suo posto entra Ebosele che va a fare il riferimento offensivo di un'Udinese a dir poco incerottata. Si fa male anche Thauvin, ma deve restare in campo stringendo i denti perché Gabriele Cioffi ha terminato i cambi. Nei 7' di recupero, l'Inter perde due giocatori in vista di Cagliari (dal taschino dell'arbitro escono due cartellini gialli per Lautaro e Pavard, entrambi diffidati, e quindi squalificati per la prossima giornata), ma vince la partita con Frattesi che segna il più facile dei gol a porta vuota dopo il miracolo di Okoye che si era aiutato col palo per salvare il tiro del 10 nerazzurro. Come col Verona, altro gol da tre punti per l'ex Sassuolo. 

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Sezione: Copertina / Data: Lun 08 aprile 2024 alle 22:43
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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