Niente e nessuno sminuirà lo Scudetto che l’Inter, a meno di clamorosi risultati, andrà a conquistare con merito assoluto. Il cammino in Serie A dei nerazzurri è stato semplicemente favoloso. Non lo dico io, che però sottolineo un gioco esteticamente esaltante e da applausi partita dopo partita, bensì i numeri. Quelle fredde e oggettive statistiche che certificano come i ragazzi di Inzaghi possano addirittura stabilire record su record, vincendo quindi un Tricolore ancora più storico. Certo, sarà quello della seconda stella, quindi tutti se lo ricorderanno. Tifosi, amici e avversari.

La verità è che sinora l’avversario dell’Inter è stata l’Inter. La Juventus ha tallonato i nerazzurri sino allo scontro diretto, ma poi è evaporata come neve su un vulcano in piena eruzione. Il Milan è da settembre, da quel 5-1 subito che ha mostrato ancora una volta chi sia oggi la squadra più forte di Milano, che non ha credibilità per il titolo (anche per quanto accaduto nei derby precedenti, tutti vinti con irrisoria facilità da Lautaro e compagni). Attenzione, questo non significa che siano rivali inadeguati, solo che la capolista si è dimostrata molto, ma molto, molto più forte di tutti, almeno in Italia. Se poi dovesse succedere un cataclisma, ribadisco il “guai a sentirsi già campioni”, sarebbe delittuoso, si farebbero mille altri discorsi. Ma la realtà momentanea è quella appena descritta.

Ergo, tutti gli interisti dovrebbero essere non solo felici, ma pure fieri dei propri calciatori. Questo perché un’annata del genere - o quantomeno simile - capita poche volte nella vita. Pensateci: quante squadre ricordate dominare il campionato e mostrare un gioco divertente e accattivante? Per questo andranno fatti solo sinceri complimenti agli interisti, con l’amaro in bocca dell’uscita in Champions e in Coppa Italia che resterà, certo, perché l’appetito vien mangiando, ma che potrà essere utile anche per imparare dai propri errori. Tutto serve, insomma.

Intanto il conto alla rovescia è già iniziato.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 05 aprile 2024 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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