Un amore davvero sconfinato per i colori nerazzurri. Non c'è bisogno di verificare quanto gli interisti siano legati alla propria squadra, basta parlare con loro per capire quanto la loro vita sia intrecciata e influenzata con e dai risultati della beneamata. Nulla di nuovo sotto il sole, è così da sempre ma oggi c'è la certificazione dei numeri che tanto piace agli amanti delle statistiche e che non permette errori di valutazione. 

Nel giorno dei 48 anni di Simone Inzaghi, gli interisti hanno voluto omaggiarlo mandando in fumo nel giro di un paio di ore tutti i biglietti per Inter-Torino. Che, udite udite, non è ancora neanche stata programmata. Potrebbe essere venerdì, sabato, domenica o lunedì, in uno degli slot usati abitualmente in stagione, ergo le possibilità sono amplificate. Poco importa, quello che conta è avere un posto al Meazza nell'ultimo weekend di aprile, senza badare a spese. Tra l'altro, non è dato sapere se quello sarà il giorno in cui si festeggerà la vittoria del ventesimo scudetto con conseguente seconda stella, perché prima ci saranno altre tre partite con 9 punti in palio sia per l'Inter sia per il Milan, quanto basta per rendere tutto il contesto della classifica piuttosto instabile. 

In giorni in cui il discorso sulla vittoria del titolo nel derby continua a farla da padrone, a prescindere dalla calcolatrice che ogni tifoso è libero di utilizzare, il fatto che per acquistare un biglietto nella mattinata di ieri ci si è trovati anche di fronte a una coda da oltre 12.000 persone in attesa la dice lunga sulla voglia matta dei tifosi di prendere parte a un momento così storico, la sublimazione del meraviglioso percorso svolto dalla squadra di Inzaghi che tra numeri da record e prestazioni spettacolari hanno reso la singola partita uno show a cui tanti vorrebbero assistere. A maggior ragione se esiste anche la possibilità di prender parte a una festa. 

Si dirà: anche altre tifoserie riempiono lo stadio per gli eventi più rilevanti o per partite di cartello. Verissimo. Ma, sempre numeri alla mano, quest'anno il Meazza è stato sempre sold out o quasi, che l'Inter affrontasse la Juventus oppure l'Empoli. E chi ha buona memoria può ricordare partite di Champions League con parecchie zone vuote sugli spalti solo qualche anno fa. Merito sicuramente dell'ottimo lavoro svolto dalla società nell'area ticketing ma soprattutto della proposta di calcio della squadra che gioca per divertirsi e divertire. In un calcio sempre più orientato all'intrattenimento, l'Inter oggi è un esempio lampante di come si possa fidelizzare ai massimi livelli il proprio tifoso e la sensazione è che se il Meazza contasse 100 mila posti la tendenza sarebbe quella di riempirlo (utile indicazione in vista del nuovo impianto). 

Al di là dei numeri, e chi frequenta lo stadio può testimoniarlo, l'elemento di maggior rilievo oggi è la chimica creatasi tra la squadra e i propri tifosi, che rende la partita una vera e propria esperienza da godere appieno. Un tourbillon di emozioni difficile da spiegare, che va persino al di là del risultato finale. Non è così sorprendente, perciò, ritrovarsi 12 mila persone in coda per provare a prendere parte a tutto questo. Esiste una migliore dimostrazione di affetto per Inzaghi e i suoi ragazzi?

Sezione: Editoriale / Data: Sab 06 aprile 2024 alle 00:00
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
vedi letture
Print