Avete presente i quadri di René Magritte? Il grande artista incompreso persino dagli stessi surrealisti, che erano diffidenti nei confronti delle sue opere, considerate troppo criptiche. Non di facile interpretazione, quantomeno. Beh, con il passare del tempo è stato ampiamente rivalutato, soprattutto le sue poetiche rappresentazioni dell'esistenza umana. Oscura espressione di idee e opinioni. La realtà molto spesso è inafferrabile nei suoi dipinti. Ora, lungi da noi fare accostamenti tra il mondo pallonaro e quello pittoresco, ma dopo un editoriale sociologico, un altro filosofico, beh, un tocco di pittura, una pennellata di parallelismi, possiamo farla. Non possiamo esimerci nella lettura ossessiva alla conoscenza della nostra essenza. Ebbene, i media raccontano della cavalcata trionfale dell'Inter, si parla ormai solo dell'arco temporale, dell'aspetto residuale che separa i nerazzurri dalla conquista della seconda stella.

Pensate agli avversari, che molto spesso, tra Serie A (e anche Champions, talvolta) hanno cercato di afferrare l'Inter, senza riuscirci. Una continua allusione di incomunicabilità tra rappresentazione e realtà. Lo stile dell'Inter è un grido sconvolgente che rimanda alle anime profonde, a chi guarda la parte del sub-conscio con garbo e attenzione. La consapevolezza nata nel gruppo ha collaudato il processo settimanale del lavoro dei ragazzi di Inzaghi. Non ci sfiorano di certo le frasi di colleghi, opinionisti, ex calciatori che molto spesso amano la visibilità e il palcoscenico, mettendo al centro il proprio ego anziché i veri protagonisti, restiamo nel nostro bizzarro accostamento.

L'Inter quest'anno è stata puro automatismo psichico, un mosaico delle sicurezze (una dietro l'altra, molto spesso incatenate), una costruzione energica di bel gioco ed entusiasmo, un'autentica liberazione di bellezza nello spirito e nell'interpretazione. È stata realista e surrealista, razionale e impulsiva, cinica e composta, logica e pazza, calcolatrice e spregiudicata, immaginazione e realtà. Perché è sempre bello esplorare l'espressione spontanea dei propri sogni e desideri. E se quel traguardo è sempre più vicino, il desiderio accresce a dismisura.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 04 aprile 2024 alle 00:01
Autore: Niccolò Anfosso
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