"Il primo ricordo che ho di Frattesi è di un ragazzo sempre a disposizione del gruppo, capace di aiutare in ogni situazione i compagni di squadra, oltre che di un giocatore che non mollava mai. E poi quando scendeva in campo non ce n’era per nessuno, era un guerriero dall’inizio alla fine della partita”. Emiliano Leva, Direttore Generale dell’Atletico Morena, racconta così in esclusiva per FcInterNews il Davide Frattesi che allenava nelle giovanili della Lazio. 

Già allora si capiva che avrebbe potuto vivere una carriera importante?
"Sicuramente in quegli anni aveva già qualcosa più degli altri. Allenavo un gruppo valido, su qualcuno si intravedeva quel quid in più. Davide era uno di questi”.

C’era anche Scamacca.
"Anche altri che ora militano in Lega Pro. Si fidi, il gruppo era davvero buono. Ci siamo divertiti in quegli anni".

Ma è vero che Frattesi è uno che lavora, lavora e lavora?
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Le dico di sì. La famiglia Frattesi è una famiglia di sportivi. Davide ce l’ha dentro questa dote di lavorare, in campo e fuori. Cura ogni particolare, gli piace lavorare. Deve stare a posto in tutto, cura il fisico, l’aspetto mentale. Per questo arriva prima agli allenamenti ed è l’ultimo che va via. E dà consigli preziosi ai suoi compagni. Ora vedo sui social che è molto attaccato ad Asllani. Davide è uno che se ti prende bene, ti dà tutto. Rispecchia esattamente il comportamento che aveva da ragazzino".

Con Asllani saranno titolari a Firenze.
"Sì. Io credo che Davide non sia una seconda scelta nell’Inter. Ci sono delle dinamiche e degli assetti strutturali di organico che Inzaghi deve seguire. Ma quando chiama Frattesi, lui si fa sempre trovare pronto".

Sarà la sua seconda partita da titolare in campionato.
"Secondo me Davide si sta facendo il suo nome e il suo peso specifico sta diventando sempre più importante. Il centrocampo dell’Inter è composto da nomi blasonati, dove Inzaghi sceglie, sceglie bene. Però per me Frattesi è al pari degli altri".

Era il suo guerriero.
"È quello che mi tira fuori quando lo vedo…Quando scende in campo sa che deve fare battaglia, sportivamente parlando, che deve ottenere un buon risultato per lui e per la squadra. Punta sempre a fare bene, per questo sì, resterà sempre un guerriero".

Lui sinora è stato spesso decisivo. "Prima che iniziasse la stagione pensavo potesse segnare una decina di gol. Conosco le sue caratteristiche e quello che può dare alla squadra. Non avevo dubbi che fosse un giocatore da squadra top. E potrà dare molto anche alla Nazionale".

Da fuori sembra un “guascone”, uno che fa gruppo. 
"Lui è un amicone che non abbandona mai nessuno. È uno che ti dà tutto e ti coinvolge in tutto". 

È perfetto per il gioco di Inzaghi.
"Assolutamente sì. Pensi che Simone conosceva Davide già ai tempi della Lazio, proprio perché pure lui ha iniziato da lì. Ci incontravamo al centro sportivo e Inzaghi si fermava spesso a guardare il nostro gruppo, eravamo davvero una squadra forte. Oggi Davide fa al caso di Inzaghi perché ha grande propensione agli inserimenti, oltre al fiuto del gol. A livello tattico aiuta l’Inter e non poco".

Cosa è successo l’ultima volta che vi siete visti?
"Sono rimasto impressionato perché ha mangiato davvero abbastanza…anzi tanto! C’era anche Scamacca. Sono sempre i soliti ragazzi alla mano, tranquillissimi, in gamba. Io ne approfitto ora per mandare a entrambi un grande in bocca al lupo". 

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Sezione: Esclusive / Data: Dom 28 gennaio 2024 alle 16:51
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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