Filippo Inzaghi si racconta a Dazn al format Un'altra storia. "Scudetto nel derby? Uno lo sventai io con un mio gol - dice in riferimento alla stracittadina del 2008 che poteva consegnare il tricolore all'Inter - Sono felice per mio fratello perché coronerebbe un sogno. Mi auguro che il Milan vinca la Coppa così per me sarebbe il top. Però sarà una bella partita, con lo stadio pieno. Segnare al derby? Io feci gol anche al primo con Terim. Un altro sotto la Curva. Non ne ho fatti tanti ma importanti. Nei due di Champions per esempio io non feci un tiro in porta in due gare dalla tensione".

"Io e mio fratello ci facevamo portare alla Galleana al Piacenza per farci fare le foto coi giocatori - racconta ancora Filippo Inzaghi parlando della sua infanzia - Simone ha il record che non ho nemmeno io: mai fatto quattro gol, lui li ha fatti al Marsiglia. Abbiamo giocato insieme in nazionale, anche per i miei genitori vederci esordire in nazionale a Torino... Lui tecnicamente era più forte, ha convissuto con un problema importante alla schiena. Non andò al Milan prima di andare alla Lazio perché fu bocciato per la schiena e questo lo ha ostacolato. Avrebbe fatto di più. Quel che non ha avuto da giocatore lo ha avuto da allenatore".

"E' un ottimo gestore di risorse umane - prosegue parlando del fratello -. E' molto bravo perché quel che ha subito lui l'anno scorso non l'avrebbe superato nessuno, si è fatto scivolare tutto addosso. E' stato bravissimo, è andato avanti per la sua strada. Ha incartato Guardiola in finale di Champions, ha fatto un salto che non mi sorprende. E' un allenatore che ha pochi amici e si è fatto il mazzo per dimostrare che è uno dei migliori d'Europa. Sono contento per lui perché oltre ad essere un grande allenatore è una persona per bene e le persone per bene devono ottenere questi risultati".

"Io e Simone - dice ancora - studiavamo tanto gli avversari. Io li conoscevo alla perfezione. Non erano i difensori che marcavano me e io che marcavo loro perché se dovevo scegliere andavo da quello che magari sull'attenzione o sullo scatto potevo fregarlo. Queste cose si cercano di insegnare anche se non sono semplici da capire".

Netto il giudizio sul futuro di San Siro: "Non si tocca. Venni al Milan per San Siro. Quando facevo il Trofeo Berlusconi per me giocare a San Siro ero il mio stadio. Ho ottenuto in quello stadio tutto quello che dovevo ottenere. Nelle notti di Champions mi stimolava molto vedere i tifosi che stavano ore e ore in coda in pullman"

Sezione: Focus / Data: Gio 18 aprile 2024 alle 10:34
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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