Il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, parla ai microfoni del Corriere della Sera parlando in termini positivi dell'emendamento al decreto sport presentato dal vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, che può rappresentare una svolta storica per il mondo del pallone: "Avvierebbe finalmente un percorso di riequilibrio del sistema. Sarebbe riconosciuto un giusto ruolo al settore professionistico, con benefici per tutto il movimento di base, come la valorizzazione dei giovani e la tutela dei territori. Siamo lieti dell’attenzione che hanno scelto di dare a questo tema il governo, con il ministro Abodi, e il Parlamento, in Senato con l’indagine conoscitiva che ci ha visto in audizione, e ora alla Camera con quest’emendamento di maggioranza".

 Fughiamo i dubbi. Ottenere l’autonomia dalla federazione aderendo al modello Premier presterebbe il fianco a possibili contenziosi con UEFA e FIFA? 
"No, perché l’emendamento chiarisce che le Leghe sono riconosciute a fini sportivi dalla Federazione e non prevede una loro uscita dal sistema federale o dall’ordinamento sportivo internazionale".

Ma alla fine, in caso di approvazione dell’emendamento, non trarrebbero beneficio solo i club ricchi della serie A?
"Ma no! In Federazione il settore professionistico di A e di B è sottorappresentato negli organi. Ciò ha portato spesso a decisioni non equilibrate sulla valorizzazione dei giovani, sulla tutela dei vivai o anche sul calcio femminile. È stata la Serie A, per esempio, a voler riformare il campionato Primavera inserendo un obbligo di numero minimo di calciatori convocabili per la Nazionale. Un giusto equilibrio dentro gli organi federali, senza mortificare le componenti che alimentano l’intero sistema, ha sempre avuto il solo scopo di migliorare la democrazia e il funzionamento della FIGC".

Teme ingerenze da parte della federazione nel processo di conversione del decreto in legge? E a Gravina che aveva bollato come ‘provocazione’ la proposta di emendamento cosa replica?
"È una misura per il bene del sistema federale. Servono ora interventi immediati che migliorino il funzionamento delle istituzioni sportive, come tentano già di fare sia il decreto-legge Abodi in discussione, sia l’emendamento dell’Onorevole Mulè".

Sezione: News / Data: Sab 06 luglio 2024 alle 18:30
Autore: Christian Liotta
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