Umberto Calcagno, presidente dell'AIC, ha preso la parola a margine dell'Assemblea generale nel corso della quale è stato riconfermato alla guida del sindacato dei calciatori. Calcagno ha posto particolare attenzione al tema dell'affollamento dei calendari e delle possibili conseguenze per i calciatori: "Ai calciatori viene richiesto di giocare grandi partite ogni 3-4 giorni. Durante la stagione fanno pochi allenamenti veri, sono di tutti di recupero o orientati alla preparazione della gara successiva. Non si può andare avanti così, per una questione fisica e anche mentale. Il discorso non vale solamente per i giocatori ma anche per gli arbitri e gli allenatori. Siamo stati criticati per la richiesta della pausa invernale, ma è stata fatta non per andare in vacanza ma per recuperare energie fisiche e mentali. Pensando al calendario della prossima stagione immaginiamo i calciatori di Inter e Juventus, impegnati nel mondiale per club oltre che le varie competizioni, che finisce a metà luglio e inizia a metà giugno. C’è un intasamento del calendario che è un problema e non sembra esserci una soluzione. Se non si fa un passo indietro per riequilibrare i meccanismi ci potremmo ritrovare con due squadre sfinite".

Calcagno prosegue. "I calciatori sono molto fortunati ma anche molto bravi, perché non è un caso che sono arrivati a quei livelli. Ma vanno tutelati e salvaguardati, per la loro salute e se vogliamo anche per salvaguardare lo spettacolo. Le partite ogni 3-4 giorni sono un dato scientificamente acclarato: la certezza è che a questi ritmi ci sarà un incremento esponenziale degli infortuni e riguarderanno i top player. Cioè quelli che fanno più di 70 partite l’anno fra club e nazionali. Questa è una strada che non ci porterà lontano”.

Sezione: News / Data: Mar 23 aprile 2024 alle 17:25 / Fonte: TMW
Autore: Christian Liotta
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