Cesare Prandelli si proietta alla sfida tra Italia e Croazia analizzando le prime uscite degli azzurri sul piano tattico. L'ex ct della Nazionale affronta l'argomento sulle colonne de La Gazzetta dello Sport: "Qualche perplessità, obiettivamente, ce l’ho sul piano tattico perché il 3-2-4-1 è un sistema che ha bisogno di tempo per essere assimilato: chi ha pagato di più è stato Di Lorenzo, in difficoltà a fare il terzo difensore, senza il riferimento della linea laterale per marcatura, diagonali e altro. Si trovava spesso in uno spazio non suo. Ma Luciano vede i suoi tutti i giorni e, vi assicuro, non c’è tecnico che non schieri i migliori. Valuterà se Barella sarà più utile per dare profondità, se le visioni in verticale di Fagioli saranno utili, se sarà meglio la concretezza di Retegui o la tecnica di Scamacca che però deve capire una cosa: lui è il centravanti di questa squadra e non può pensare sempre che si possa uscire palleggiando. Ci vuole anche il 9 che tiene palla, fa alzare la squadra e non cerca subito l’appoggio. Questa non è una partita come le altre e servirà che giochino tutti, non solo quelli in campo, ma la delegazione azzurra, perché chi gioca a Lipsia domani non si senta mai solo".

Sezione: News / Data: Dom 23 giugno 2024 alle 12:30
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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