Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Federico Bernardeschi torna alla mente alla cavalcata europea di tre anni fa e offre uno sguardo anche all'attualità azzurra a Euro 2024.

Che ricordi le evoca Italia-Spagna 2021? 
“Magnifici, anche se è stata forse la partita più difficile che abbiamo dovuto affrontare. Loro erano molto forti, come lo sono adesso, e noi eravamo abituati a gestire le partite, ad avere il controllo e imporre il nostro gioco. Perciò siamo andati in difficoltà, però siamo stati capaci di cambiare pelle: ci siamo messi a difendere bassi e a seguire i loro inserimenti. L’orgoglio italiano e il nostro spirito di sacrificio hanno fatto il resto. Noi siamo soliti dare il meglio nelle difficoltà. Mi auguro che la stessa cosa venga fuori pure stavolta, la Spagna è tosta ma non siamo da meno. Dobbiamo provare a imporre il nostro gioco nella consapevolezza che ci saranno delle difficoltà”. 

Che cosa servirà domani sera? 
“Serve più autostima, noi siamo abituati a guardare gli altri ma dovremmo avere più consapevolezza. Sento parlare spesso di difficoltà del calcio italiano ma io non la vedo. Abbiamo vinto l’Europeo, negli ultimi anni tante italiane sono arrivate in finale nelle coppe europee e l’Atalanta ha trionfato in Europa League. Non siamo così male”. 

Con Spalletti si può ricreare la stessa magia del 2021? 
“Assolutamente sì, vedo segnali positivi. L’Italia quando fa miracoli è perché ha trovato l’alchimia giusta, certi video che hanno mandato mi fanno pensare che la stiano ricreando. Bisogna lavorare sodo divertendosi”. 

Non pensa che a questa squadra manchi un po’ di fantasia e dei suoi dribbling? 
“No, penso che ci siano molti giocatori di qualità. Basta guardare la formazione anti Albania: Jorginho fa girare la squadra, Barella si è affermato a livello internazionale, ha fatto un grande salto anche grazie alla finale di Champions, dietro ci sono Bastoni e Calafiori che impostano e Di Lorenzo che spinge, Chiesa salta l’uomo e Pellegrini lega le due fasi, in attacco Scamacca è diventato quello che tutti ci aspettavamo, perché le qualità le ha sempre avute. Dimarco è più un attaccante che un quinto e in porta c’è Gigio, uno piccolino... miglior giocatore dell’Europeo e quest’anno semifinale di Champions. Forse non ci sono tanti giocatori che possono creare superiorità, ma la qualità non manca”. 

Con la Spagna Chiesa può fare la differenza? 
“Da Fede me lo aspetto sempre, però credo che il centrocampo sarà prezioso, Barella e Jorginho dovranno contenere. La Spagna può soffrire gli inserimenti dei quinti e di Frattesi”. 

Dove può arrivare l’Italia?
“Non mi piace fare previsioni, dico solo ai ragazzi di godersi questo viaggio meraviglioso senza porsi limiti. Credo che il gol subito a freddo con l’Albania ci abbia fatto bene. Nelle amichevoli pre Europeo avevamo commesso errori banali, ora alzeremo il livello di attenzione”.

Sezione: Rassegna / Data: Mer 19 giugno 2024 alle 10:48 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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