Una partita ad un senso di marcia. L’Inter domina in lungo e in largo. Accelera e decelera a proprio piacimento. Il Verona scende in campo solo come sparring partner. Il risultato è netto e inequivocabile: 0-5.

Il primo tempo si apre con un Verona aggressivo soprattutto sulla catena di destra. Ed è da lì che nasce l’occasione che porta alla traversa di Tengsted. Tchatchoua finta di venire incontro e scatta in profondità. Bastoni lo perde. Il legno salva Sommer sul tiro a rimorchio del numero 11. L’Inter si scuote e comincia a dominare il gioco grazie a un Asllani ispirato e veloce. Barella ha ancora i dettami tattici della Nazionale in corpo, e agisce da trequartista alle spalle di Correa e Thuram. Quando il 23 si alza, Correa si abbassa a legare il gioco e crea scompiglio tra i veronesi, posizionandosi tra la difesa e la cerniera del centrocampo. Da questa posizione il Tucu inventa calcio. Chiede uno-due. Manda in porta Thuram che intanto fa il contromovimento e scatta in profondità. L’argentino è il regista avanzato dei nerazzurri e Dawidowicz non riesce mai ad accorciare bene su di lui, né tantomento a rubargli palla. A sinistra Carlos, al rientro dopo l’infortunio, gioca molto più alto rispetto al solito e taglia molto di piu in profondità. Anche Bastoni si stacca dalla linea a 3 e inventa dalla tre quarti sul centro sinistra. 

A destra Darmian pesta la linea laterale e consente a Bisseck degli inserimenti sul centrodestra che squarciano la linea veronese. La difesa di Zanetti gioca alta ma non è compatta e non riesce a mettere in fuorigioco gli interisti che a turno si buttano dentro. Anche Belahyane in regia non riesce a dare velocitá alla manovra e anche la sua qualità perde perché deve sempre rincorrere Correa o Mkhitaryan. Nel secondo tempo l’Inter gestisce la palla e la partita diventa poco più che un allenamento nerazzurro. Il Verona non pressa e non reagisce. Si compatta dietro e aspetta il giropalla nerazzurro, incessante e in orizzontale. Senza rischiare nulla. Inzaghi puó sperimentare. L’allenatore di Piacenza propone Frattesi come quarto a destra a centrocampo e sposta Mkhitaryan a sinistra, componendo una difesa a 4 con Zielinski e Asllani in mezzo a centrocampo. Altra nota positiva: il rientro di Buchanan dopo il lungo infortunio. Lì sulla destra, nel suo ruolo naturale, a saltare l’uomo. Cala il sipario sulla fatal Verona… fatal per tanti, non per l’Inter di Simone Inzaghi.

Riccardo Despali

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 23 novembre 2024 alle 19:56
Autore: Redazione FcInterNews.it
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