Giovanni Cobolli Gigli, ex presidente della Juve, usa una metafora calcistica per inquadrare l'emendamento proposto da Andrea Abodi, ministro dello Sport, con l'obiettivo di far controllare i bilanci delle società di calcio da un’agenzia governativa che vada a sostituirsi della Covisoc: "L’intervento del Governo, che io rispetto, è stato un po’ come quei falli che vengono fatti a gamba tesa, senza che nessuno se lo stesse aspettando, mi ha lasciato quantomeno stupito - le sue parole a Sportitalia.com -.  Però il problema è che noi tifosi dobbiamo renderci conto di una cosa, che le società di calcio sono le società per azioni, le quali hanno una regola per cui i costi e i ricavi devono quadrare e non si devono perdere soldi. Siamo in una situazione, in Italia, ma non soltanto, per cui il cumulo di tutte le società porta a delle perdite gravose che stanno aumentando nel tempo. Ci sono alcuni club che giocano con il patrimonio netto azzerato, mi spiace dover nominare l’Inter, ma ne è un esempio di queste situazioni. Ci sono altre società che giocano col fatto che gli azionisti ci hanno pompato dentro un sacco di soldi, parlo della Juventus, perché i soldi li hanno messi gli azionisti di Exor ed anche gli azionisti privati che rappresentano il 30-35% del capitale della Juve”.

In questo scenario, Cobolli Gigli propone una soluzione: "Bisogna stabilire delle regole per cui se delle società non riescono a sopravvivere o sopravvivono soltanto su con uno schermo che nasconde la gravità della loro situazione patrimoniale ed economica, a quel punto vengano prese delle decisioni. Con questo non voglio andare a spingere ulteriormente il discorso nel senso dell’Inter, ho fatto un esempio, ma come l’Inter ci sono sicuramente anche tante altre società”.

Sezione: News / Data: Mar 07 maggio 2024 alle 18:39
Autore: Mattia Zangari
vedi letture
Print