L'esplosione di Denzel Dumfries, coincisa con il suo stop per infortunio, obbligherà Matteo Darmian a sudarsi il posto di quinto di destra una volta recuperata la forma. "In una squadra come l’Inter
è normale che ci sia competizione in ogni ruolo, fin dall’inizio della stagione. Il compito dei giocatori è quello di mettere sempre in difficoltà l’allenatore", ha spiegato l'ex Torino in un'intervista realizzata da La Stampa. 

E' un Inter spettacolare fin qui.
"Anche noi, durante le partite, proviamo quello che traspare fuori. Ci divertiamo e stiamo bene insieme. Siamo un gruppo che ha creato qualcosa di importante sotto vari punti di vista: mentalità, voglia di vincere e capacità di soffrire nei momenti delicati".

Hai sempre duellato per lo scudetto con il Milan, la squadra del suo debutto nel calcio professionistico.
"Devo tanto al Milan che mi ha fatto crescere. Sono entrato ragazzino e sono uscito uomo. A 19 anni avevo bisogno di giocare e ci siamo separati di comune accordo. Adesso sono contento di essere all’Inter. Avrei potuto arrivarci anche prima. L’anno scorso è stato bello vincere lo scudetto e adesso vogliamo riconfermarci".

Si riconosce nel profilo del calciatore serio che lavora tantissimo per restare ad alti
livelli?
"Quando non hai un talento sopra le righe, devi avere ambizione e determinazione. Devo ringraziare i calciatori che erano in prima squadra quando mi affacciavo a Milanello. Campioni come Maldini, Gattuso e Costacurta mi hanno inculcato la voglia di lavorare. È stata una grande scuola".

In questo momento d’oro le manca solo il ritorno in Nazionale.
"Sarebbe un onore ritrovare l’azzurro. Ricordo come un’esperienza indimenticabile il Mondiale 2014. Per ora, però, il Ct Mancini ha fatto scelte diverse. E sono state tutte azzeccate. Pensando ai playoff di marzo mi torna in mente il palo che ho colpito nello spareggio con la Svezia nel 2017. Mi è rimasto di traverso. Questa volta l’Italia può farcela dopo la grande cavalcata dell’Europeo".
Sezione: Copertina / Data: Mar 04 gennaio 2022 alle 10:38
Autore: Mattia Zangari
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