Il destino consegna la ripresa del campionato nerazzurro al Bentegodi. Il registro di una nuova ripartenza 15 giorni dopo l'ultima partita di campionato disputata. Le anime interiste si concentrano sul campo: calcio d'avvio energico su entrambi i fronti, il dinamismo scaligero è una delle chiavi di Zanetti per impensierire la truppa di Inzaghi. La traversa scaligera spaventa l'Inter, che si scuote dal torpore. Accompagnamenti frequenti all'azione offensiva, ripiegamenti in fase di non possesso. Scocca l'ora del Tucu Correa. Tutti erano in attesa dello squillo decisivo, di quella stoccata ausiliaria per stappare la contesa. Ci pensa l'argentino a scandagliare l'opera costruttiva del vantaggio del Biscione. I nerazzurri sono costretti al cambio dopo circa un quarto d'ora: Acerbi esce, ma poco più tardi rapido scambio tra Correa e Thuram: Tikus è lesto a lanciare in porta il Tucu, che ritorna al gol dopo due anni con un tocco sotto meraviglioso. Il fattore determinante della connessione.

ENERGY CONNECTION TIKUS-TUCU. Nessun cambiamento naturale o fisiologico. Il Biscione naviga nella tranquillità, in quella quiete costantemente proiettata sulla verticalità. Dove ci sono spazi, c'è pericolosità offensiva: è una chiave dell'ingranaggio inzaghiano, che sa sfruttare i difetti strutturali degli avversari. Ci sono alcuni parametri prestabiliti, che equivalgono alla tattica, poi delle operazioni collegate per la buona riuscita delle singole situazioni. Gli eventi vanno cambiati e non aspettati: l'interazione tra ogni reparto è strettamente collegata. E il risultato finale consiste nella prestazione, dettata dalle interazioni analitiche tra i singoli e il gruppo. Thuram è scatenato, Correa gli restituisce il favore per il bis. Quando le esecuzioni sembrano infallibili, ecco che c'è sempre il tempo e lo spazio per costruirsi una nuova chance. Il Verona è in tilt e l'Inter attiva le sembianze di un copia-incolla platoniano. L'idea è di Bastoni, che lancia Thuram bravo a scavalcare la retroguardia scaligera (assai passiva), dribbling a Montipò e deposito nel sacco che più facile non si può.

AGILE GESTIONE, IMPATTO POTENTISSIMO. Tutto troppo facile per i nerazzurri, che mettono a segno anche il poker nel corso della prima frazione: Asllani mette un bel pallone per De Vrij, che controlla e deposita all'angolino. Il Verona è stordito, i nerazzurri macinano senza sosta nei contorni del placido vivere: una consapevolezza che è pura passione, furiosa manifestazione della natura. La squadra conosce i pregi e i difetti di se stessa. La proiezione consiste in esecuzioni multiformi. La partita rischia di trasformarsi in una seduta edonistica (piacere contemplato dalla realizzazione in porta). Perché Bisseck partecipa alla festa: cinquina già nel corso della prima frazione. Superiorità nettissima, furiosa manifestazione della natura nerazzurra. La gestione in queste contingenze è un quadro naturale, che scorre via come l'acqua di sorgente.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 24 novembre 2024 alle 08:15
Autore: Niccolò Anfosso
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