La Turchia è ai quarti di Euro 2024 e se la vedrà con l'Olanda. Vincenzo Montella parla alla Gazzetta dello Sport di questo momento storico, per lui e per un'intera nazione.

Dopo sedici anni la Turchia è nei quarti dell'Europeo. A questo punto, dove potete arrivare?
"Abbiamo sempre preparato ogni gara senza pensare a quella seguente. Quindi adesso il nostro pensiero va solo all'Olanda. I sogni si possono cullare se ci poniamo un obiettivo alla volta".

Koeman adesso non saprà quale Turchia aspettarsi. Può essere un vantaggio?
"Vedremo intanto come recupereremo dallo sforzo fatto con l'Austria. Saranno squalificati Kokcu e Yuksek, ma recupero Calhanoglu, il nostro capitano e leader. Per avere chance di vittoria dovremo mantenere i piedi per terra e ricordarci cosa ci ha portato a vivere una serata bella come quella di Lipsia. In quest'Europeo non ricordo quasi nessuna partita scontata, decisa prima del 90'. Mi aspetto che la nostra sfida con l'Olanda sia incerta".

L'ultima volta che la Turchia ha giocato con l'Olanda ha perso 6-1. Visto quello che è successo con l'Austria sembra di buon auspicio...
"Ahahah. Non lo sapevo... Speriamo che lo sia".

In Turchia la accostano a due monumenti come Gunes e Terim. Che effetto le fa?
"È un piacere immenso, loro hanno fatto la storia del calcio turco. Con Fatih, poi, c'è stima reciproca. Lui mi ha sempre dimostrato affetto. Condividiamo tante tappe: siamo stati entrambi sulle panchine di Fiorentina, Milan e Turchia. Io ho allenato ad Adana dove lui è nato".

Lei è l'ultimo rappresentante del calcio italiano all'Europeo. È una rivincita visto che da qualche anno nessuno sembra darle fiducia in Serie A?
"No, assolutamente. Innanzitutto mi dispiace che l'Italia sia uscita, avrei preferito che andasse fino in fondo. Che io sia l'ultimo rimasto è solo un dato statistico. Non mi sento in concorrenza con gli altri tecnici italiani, anzi tifo sempre per i miei colleghi che lavorano all'estero. Anche perché se ottengono buoni risultati è una pubblicità positiva per tutta la nostra scuola di allenatori. Io non cerco rivincite, ho fatto il mio percorso, ho vissuto l'emozione della Champions con la Roma, ho vinto a Old Trafford con il Siviglia, ho visto la soddisfazione dei tifosi della Fiorentina per il modo in cui giocavamo, ho vinto un trofeo con il Milan. Adesso sono felice in Turchia: ho scelto questa sfida per mettermi alla prova, ma senza nessun intento di rivalsa".

Sezione: Rassegna / Data: Gio 04 luglio 2024 alle 10:48 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni
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