Scudetto al primo colpo con l'Inter, rendendosi utile nei momenti in cui è stato chiamato in causa. Alla sua esperienza in un top club, Carlos Augusto non poteva desiderare di meglio: "Puntavo a debuttare in Champions League, sono molto soddisfatto a livello personale della mia stagione - ha spiegato il brasiliano a Globo Esporte -. Ovviamente, ogni giocatore vuole sempre giocare di più, ma penso che il mio ruolo fosse quello di aiutare molto ed essere pronto quando avevano bisogno di me. Ho fatto uno step importante, questo mi ha dato un po’ di entusiasmo in più. Ora possiamo creare un ciclo vincente, vincere più volte il campionato italiano, siamo competitivi in tutte le competizioni". 

Lo scudetto vinto nel derby.
"È stata una partita molto tesa, ma la nostra squadra era preparata e voleva vincere questo titolo in una classica come il derby. Giocare contro il Milan non è stato un motivo di pressione in più, ma una motivazione. Abbiamo giocato grandi partite durante tutto il campionato e quando è arrivata l'occasione di vincere il derby tutti avevano questo tipo di motivazione. È più bello vincere contro un grande rivale. Naturalmente siamo l'Inter e partecipiamo a tutte le competizioni per vincere. Champions League, Coppa Italia... Ma avevamo fissato la seconda stella come nostro obiettivo prioritario. È un punto di riferimento la seconda stella sul petto. Raggiungere il 20° scudetto. Quindi quello era il nostro obiettivo principale, lo sapevano tutti. Naturalmente non abbiamo lasciato da parte le altre competizioni, abbiamo dato il massimo in tutto. Ma è un momento storico conquistare un'altra stella sullo scudetto". 

Come è lo spogliatoio dell'Inter?
"Una cosa che mi ha facilitato molto è che sapevo già parlare italiano, sono qui da tre anni. Quello che mi ha colpito è che è un gruppo molto affiatato, tutti si aiutano a vicenda. Sapete che per andare avanti, in un campionato lungo, bisogna avere questa qualità. Parlo con tutti, vado d'accordo con tutti. Ma sto più con le persone della mia età. Parlo tanto con Bisseck, Frattesi, tanto anche con Lautaro e Sanche Sanchez. Siamo ottimi amici e penso che questo ci abbia aiutato molto quest’anno". 

La convocazione nella Nazionale brasiliana.
"Sappiamo che ci sono giocatori brasiliani di qualità in tutto il mondo, di persona non ho avuto colloqui con il ct, ma so che lui e il suo staff prestano attenzione a tutti i giocatori che giocano per l'Europa, per il Brasile. Devo fare bene il mio lavoro e, se si presenta l’occasione, farmi trovare sempre pronto".

Che leader è Lautaro?
"E' un ragazzo piuttosto tranquillo. Quando sono arrivato a Milano mi ha aiutato tantissimo, mi ha mostrato come funzionano le cose, cosa vuol dire indossare la maglia dell'Inter. È un ragazzo giovane,, ma per noi rappresenta tanto come capitano. Aiuta molto chi gioca e chi non gioca abbastanza. Ti dà la forza per continuare a giocare, per aumentare la tua voglia. E' la scelta giusta come capitano, ci aiuta molto nello spogliatoio".

Ci parli di Inzaghi?
"Mi ha aiutato tanto, aiuta tutti, ancor di più chi gioca meno. Ti dà la motivazione. Mi ha parlato molto, soprattutto perché ricoprivo due ruoli, mi ha dato molti consigli. Penso che abbia funzionato tutto". 

Che tipo di consigli ti ha dato riguardo al doppio ruolo?
"Ha detto che mi avrebbe utilizzato in quella posizione per le mie caratteristiche, è stato il consiglio di un grande allenatore. Mi ha detto di essere calmo, credere nelle mie qualità, fare una bella partita, aiutare la squadra. È più simile al consiglio di un papà. Aiuta molto i nuovi giocatori a capire il sistema di gioco della squadra. Ha dato consigli su come voleva giocare. Questo mi ha aiutato molto ad adattarmi più velocemente".

Hai giocato 16 partita dal 1', 5 delle quali in Champions.
"Adesso so di avere la fiducia dell'allenatore, lo stesso discorso vale per gli altri. Dato il grande numero di partite ha dovuto fare queste rotazioni. Aveva fiducia in noi e anche noi avevamo fiducia in lui. Alla fine siamo stati eliminati agli ottavi, ma ho fatto il mio esordio in Europa, ho giocato tante partite da titolare e questo significa che lui ha fiducia in me. Voglio continuare così".

Quando avete capito di avercela fatta per lo scudetto?
"Penso che il momento chiave per noi sia stato nel periodo di partite del mese di febbraio, quando la Juventus era seconda, a un solo punto di distanza. E c'è stato il derby d'Italia che abbiamo vinto, da quel momento ci ho creduto ancora di più. Abbiamo giocatori esperti, che hanno vinto tanti trofei come il Mondiale e la Champions League: penso che abbiano aiutato molto il gruppo, soprattutto i più giovani, a saper gestire la pressione".

Avete perso solo col Sassuolo in campionato.
"Ricordiamo quella sconfitta, dopo quella partita è arrivata la svolta. Quella partita ha aiutato molto a capire il resto della stagione. Nella maggior parte delle partite siamo passati in vantaggio, è successo anche nel 2-2 col Bologna, partita che ci ha insegnato a saper anche soffrire per mantenere il risultato. Non tutti i match possono essere giocati bene. Quindi penso che la squadra abbia imparato a soffrire, in più abbiamo avuto anche la fortuna che accompagna i campioni. La squadra ha saputo soffrire nei momenti difficili e, quando ha avuto le occasioni, ha saputo approfittarne. E' stato un mix di cose".

ACQUISTA QUI I PRODOTTI UFFICIALI INTER!

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 26 aprile 2024 alle 16:53
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
vedi letture
Print