Torna a parlare Maurizio Sarri e lo fa alla Gazzetta dello Sport, annunciando il suo ritorno a breve in panchina e dicendo la sua anche sulla lotta scudetto.

Adesso, perso il treno dall’inizio, aspetta una squadra per la prossima estate o spera di tornare già a gennaio?
"Spero prima di gennaio. Dipenderà dalle situazioni, dalle offerte che riceverò, dalle motivazioni. Dalla telefonata che mi trasmetterà più adrenalina".

Se chiude gli occhi e prova a sognare un’esperienza che le piacerebbe fare prima o poi?
"Il Boca Juniors sarebbe un sogno finale, folle, non so se realizzabile. Qualche partita alla Bombonera sarebbe una esperienza unica".

In Serie A sono cambiate quasi tutte le panchine: quali allenatori la stanno colpendo?
"Un po’ il post Europeo e un po’ le prime tre giornate disputate con il mercato aperto: gli allenatori stanno iniziando ora a lavorare. Giocare con le trattative in corso è qualcosa di anomalo: io l’ho sempre detto e passavo per lamentone. Ora lo dicono tutti… Aspettiamo qualche partita in più per capire. Jurgen Klopp, in realtà, diceva che per giudicare il lavoro di un tecnico servono due anni".

Sacchi e Capello hanno indicato l’Inter come favorita per lo scudetto: concorda?
"La prima impressione è quella. Ma aspetto l’evoluzione di tante squadre. C’è da vedere la Juve di Motta. E pure il Napoli di Conte".

Non ha nominato il Milan: dimenticanza o incide la partenza difficile?
"Anche il Milan può avere una evoluzione positiva, la rosa è forte. Stesso discorso per la Roma, che ha aggiunto nuovi giocatori".

Giuntoli, dopo la rivoluzione estiva, riporterà la Juventus a vincere lo scudetto?
"Ci riuscirà sicuramente, non so in che tempi. Ma vincerà anche con la Juve. È un direttore che capisce velocemente idee e caratteristiche dei giocatori ideali per il suo allenatore. E poi ha un coraggio immenso, che trasmette a squadra e staff. Per la stima che ho di Cristiano, sono certo che avrà avuto le sue ragioni per dare una svolta così secca".

Piu stupito da un De Laurentiis così silenzioso negli ultimi tempi o dagli oltre cento milioni che ha speso sul mercato quest’estate?
"Sono ammirato da Conte. Antonio, oltre ad essere un grandissimo allenatore, ha questa capacità di far investire i suoi club. Il Napoli ha costruito una squadra forte e Antonio realizzerà un ciclo importante. Non so se vincerà subito, ma la storia di Conte è quella. Aurelio è impulsivo caratterialmente, ma sotto la sua gestione il Napoli è cresciuto e gli sarò sempre grato per avermi fatto allenare la squadra del cuore. I suoi silenzi sorprendono, ma spero sia l’inizio di qualcosa di positivo".

Sezione: Copertina / Data: Mer 11 settembre 2024 alle 08:56 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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