Da una parte Beppe Marotta, dall'altra Massimiliano Allegri. Il dirigente e l'allenatore: erano alleati, ora sono avversari, perché secondo la Gazzetta dello Sport chiamarli "nemici" sarebbe troppo.

Nel 2014, nel bel mezzo del ciclo bianconero, Marotta si ritrova senza allenatore, con Conte in fuga, e pensa ad Allegri che lo ripaga con scudetti e coppe. Poi Marotta lascia Torino nel 2018, ad ottobre, in modo burrascoso, mentre Allegri conduce la squadra all'ennesimo tricolore prima della separazione a fine stagione.

La storia sarebbe potuta ripetersi a Milano. Conte "scappa" ancora e Marotta ripensa alla mossa Allegri. Stavolta il tecnico decide di tornare a Torino e così le strade non si incontrano. Inzaghi non fa rimpiangere il toscano, soprattutto in Europa. E l'allenatore bianconero non fa mai mancare qualche puntura ai rivali, come in occasione dell'eliminazione cocente in Coppa Italia di un anno fa. "Siete delle merde! Tanto arrivate sesti!", sbraitò Allegri rincorrendo i dirigenti nerazzurri come ricorda la Gazzetta. Pronostico di classifica sbagliato e un po’ di dispiacere per i toni usati, ma è pur sempre Inter-Juve. Ora c'è in palio uno scudetto. Il 4 febbraio Marotta e Allegri torneranno vicini, ma solo geograficamente. Da rivali, ma mai da nemici.

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Sezione: Focus / Data: Gio 25 gennaio 2024 alle 11:02 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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