Giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento, aumentano le possibilità che Joao Mario rimanga all'Inter, almeno fino a gennaio quando si riaprirà il calciomercato. Il portoghese, poco allettato dalle proposte arrivate dalla Turchia, in questo momento preferisce rimanere in nerazzurro, a dispetto di dichiarazioni rilasciate prima del Mondiale in cui sosteneva che sarebbe stato meglio non presentarsi più ad Appiano Gentile. Invece il destino e il contratto in essere con l'Inter lo ha riportato al club proprietario del suo cartellino e oggi il portoghese è a disposizione di Luciano Spalletti così come tutti gli altri giocatori. Chi si aspettava una presa di posizione polemica, anche velata, è però rimasto deluso: secondo quanto filtra dal Suning Training Centre, Joao Mario si sta comportando da professionista, si allena con intensità e serietà. Non certo l'atteggiamento di chi non vede l'ora di andarsene sbattendo la porta.
A questo punto, comunque, è lecito ipotizzare davvero che l'ex Sporting Lisbona rimanga, anche se prevedibilmente non sarà inserito nella lista Champions (gli era già successo nell'Europa League 2016/17). Però con la necessità di effettuare un turn over mirato già da settembre e il numero limitato di centrocampisti a disposizione, non si esclude che Spalletti possa tornare a fare affidamento su di lui, cercando di recuperarlo dal punto di vista psicologico. Nonostante certi atteggiamenti a tratti insofferenti sul rettangolo di gioco, Joao Mario è e rimane un giocatore di grande qualità. Non sarebbe titolare della Nazionale portoghese altrimenti (campione d'Europa in carica). Magari potrebbe essere lui a occupare quella casella al fianco di Marcelo Brozovic che l'Inter, dopo il fallito arrivo di Luka Modric, ha coscientemente lasciato vacante. Siamo nel campo delle ipotesi, però la duttilità del classe 1993 inviterebbe a inquadrarlo anche come centrocampista centrale. In quella posizione dovrebbe preoccuparsi soprattutto di far uscire il pallone velocemente dalla propria trequarti difensiva, costruendo la manovra e dando il la ai giocatori più offensivi.
Nella stagione 2016/17, quella dei quattro allenatori, Joao Mario ha giocato ben 12 volte da centrocampista centrale, 11 da trequartista e una volta a testa da seconda punta e da mediano. Dal suo arrivo, però, alla ricerca del trequartista ideale che potesse vestire i panni dell'assaltatore, Spalletti lo ha proposto soprattutto in quel ruolo (7 volte, poi una da centrocampista destro e una da mediano), ottenendo però dei feedback tendenzialmente negativi. Al punto da proporre in alternativa soprattutto Borja Valero e Brozovic, almeno fino all'arrivo di Rafinha Alcantara, che nella rosa nerazzurra ha rimpiazzato proprio il lusitano, trasferitosi a Londra a gennaio. Con la maglia del West Ham, David Moyes lo ha proposto nelle posizioni più varie: 8 come trequartista, una come seconda punta, 2 come centrocampista di sinistra, una come attaccante di destra, una come centrocampista di destra e una come centrocampista centrale. Un po' tutto, un po' nulla insomma, anche se nel complesso la scorsa stagione, tra Inter e Hammers, il calciatore di Oporto l'ha vissuta dietro le punte, con esiti mediocri (non a caso il West Ham non lo ha riscattato).
E adesso? Per fortuna con l'arrivo di Radja Nainggolan il buco dietro Mauro Icardi è stato riempito, tra l'altro con il calciatore ideale per Spalletti. In alternativa, al posto del belga è stato già testato, con discreto profitto, Lautaro Martinez. Pertanto, la partita dei centrocampisti vede coinvolti tre giocatori per un posto, al fianco dell'intoccabile Brozovic. Al primo giro è toccato a Matias Vecino, ma anche Roberto Gagliardini e Borja Valero sono seri candidati, con lo spagnolo che probabilmente si ritaglierà un ruolo da subentrante per trasmettere calma ai compagni nei momenti più complessi. In attesa di capire chi sarà inserito nella lista Champions (difficile che sia Vecino sia Gagliardini ce la facciano), posto che non avrà questa fortuna Joao Mario potrebbe sfruttare il turn over per guadagnarsi un posto da centrocampista centrale, dove non gli verrebbe chiesto ciò che non è nelle sue corde: attaccare gli spazi e cercare il tiro. Da costruttore della manovra, sempre che al 1° settembre sarà ancora all'Inter, Spalletti potrebbe anche pensare a lui per dar fiato ai cosiddetti titolari e magari un pizzico di qualità in più quando la partita lo richiede.
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Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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