Dopo la roboante vittoria di Verona, l'Inter torna a respirare l'aria della Champions League e si prepara a sfidare il Lipsia domani sera al Meazza, per mettere un altro mattoncino verso la qualificazione agli ottavi della competizione. Come di consueto Simone Inzaghi è protagonista in conferenza stampa alla vigilia del match, stavolta non al BPer Training Centre bensì al Meazza. A seguire le sue parole.

L'Inter è prima al mondo per dati statistici davanti al Manchester City: quanto ti rende orgoglioso e quanto pesa nel darvi ulteriore responsabilità?
"L'ho vista, ma è sempre una statistica. Lavoriamo per dare soddisfazione a tifosi e società, vincendo trofei. Abbiamo fatto nove vittorie e due pareggi nelle ultime undici e nonostante questo siamo lì con le altre perché corrono come noi. Quest'anno sarà ancor di più un lungo viaggio perché le rivali si sono rafforzate e tutte vogliono, come noi, arrivare più in altro possibile".

Come la squadra può alzare ancora l'asticella?
"Lavorando sempre di più, soprattutto in questo momento positivo. Cerchiamo sempre di vedere dove potevamo fare meglio, anche domenica a Verona in cui abbiamo fatto cinque gol in un tempo pur commettendo delle disattenzioni che potevano costare caro. Dobbiamo cercare di migliorarci ogni giorno perché è un campionato e una Champions nuova con nuove insidie".

Il Lipsia è obbligato a far punti: aspettarli può essere un piano tattico?
"Fanno la Champions da sei anni, sono arrivati fino in semifinale e fino a sabato erano la seconda miglior difesa in Bundesliga. In questa Champions avrebbe meritato di più. E' una squadra molto ben riconoscibile, ho incontrato il loro allenatore quando era al Salisburgo. In campionato sono stati secondi per tredici partite e ora sono terzi. Sono molto forti".

Ti fa sorridere che ci sia stata ieri calma piatta sugli arbitri?
"Ho già detto che bisogna cercare di aiutarli. Io in primis che per adrenalina passo l'area tecnica in partita. Lo dico non come frase fatta ma perché è giusto".

Percepisci nello spogliatoio la convinzione di poter arrivare in fondo?
"Quello è l'augurio, sappiamo che le altre hanno lo stesso desiderio. Abbiamo fatto quattro partite al meglio ma ne mancano altre quattro in cui dovremo fare punti. Troveremo le due tedesche che fanno bene da anni e avremo le ultime due a gennaio, dobbiamo proseguire nel cammino guardando al Lipsia senza pensare al campionato".

Come stanno Calhanoglu e Frattesi?
"Frattesi si trascina un problema alla caviglia già da prima della nazionale, è tornato e ha giocato a Verona. La caviglia gli ha dato qualche problema: oggi non era tranquillo perché non si sentiva a posto. Speriamo di non perderlo perché sa quanto è stato importante e quanto lo sarà per noi. Speriamo si rimetta in breve tempo. Calhanoglu e Lautaro erano stati assenti a Verona, ieri e oggi hanno fatto due buoni allenamenti. Domattina valuterò il da farsi sulla formazione. Acerbi invece ha avuto una contrattura e gli accertamenti hanno dato seguito: non c'è lesione, vediamo fino a domenica se riusciamo a recuperarlo, ma è una cosa più breve dell'altra volta".

Come ha trovato il campo di San Siro?
"Siamo venuti per questo, i tempi non erano lunghi e hanno cercato di migliorarlo perché col Napoli i giocatori si erano un po' lamentati. Il campo non era al massimo. Lo hanno rifatto prima di Milan-Juventus, ci è stata giocata una sola partita sopra. In tutti gli anni, gli ultimi quindici di novembre e tutto dicembre si soffre. Poi a gennaio lo rifaranno e sarà bello come è stato fino alla prima settimana di novembre".

Che sviluppo ha avuto Bisseck?
"Si è meritato lo spazio e quel che ha avuto col lavoro. Arrivava da un campionato diverso, è stato bravo a capire subito quel che gli chiedavamo, è stato molto bravo a capire subito la lingua. Ha cercato subito di capire, parlare bene in italiano, per capire quel che volevamo. E' in continuo miglioramento e sono contento per lui".

Cosa può dare in più l'atmosfera di San Siro?
"E' chiaramente una spinta per noi. Uno stadio importante. I nostri giocatori lo sentono. Trascina e spero di rimanere a lungo qui all'Inter per respirare l'aria di San Siro. Speriamo di rimanerci a lungo e che i tifosi possano trascinarci come hanno sempre fatto".

Ci si deve aspettare di più da Taremi?
"Sono molto contento del suo inserimento. Sapeva che avrebbe trovato concorrenza. Ha avuto un problema a fine ritiro che lo ha rallentato. Ma è un grande professionista, ben voluto dai compagni. Ho grande fiducia in lui".

C'è un ballottaggio Bastoni-Bisseck per domani?
"Bisseck lì può giocare, domani penso possa partire Bastoni ma non ho ancora scelto. Mi piacerebbe vedere Bisseck anche da centrale dei tre, ma senza Acerbi e De Vrij penserei più a Bastoni perché anche in nazionale abbiamo visto che può farlo".

Durante la preparazione avete tenuto conto anche del Mondiale per club?
"Sì perché sappiamo di questa cosa ed è nuova per tutti noi allenatori. Due anni fa c'era la novità dei Mondiali in inverno, stavolta sappiamo del Mondiale per club. Abbiamo dovuto farla uguale per chi è arrivato a luglio e chi ad agosto, chiaramente chi è arrivato subito ha potuto smaltire più facilmente rispetto a chi è arrivato per ultimo".

Domanda FcIN - Lei si sente uno dei migliori allenatori del mondo?
"Io posso dire solo che ho avuto la fortuna di arrivare in una società importante e ho trovato ragazzi straordinari che ci hanno assecondato in tutto. Sappiamo cos'abbiamo fatto e cosa dobbiamo fare, qual è la nostra ambizione. Sappiamo che se si sbaglia si è criticati come è giusto che sia perché tutti vogliono fare gli allenatori. Ci sta, il mio auspicio è continuare a far bene per l'Inter".

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Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 25 novembre 2024 alle 14:23
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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