Momento non facile per gli arbitri italiani. Alla Gazzetta dello Sport ne parla Paolo Casarin, grande ex fischietto e oggi opinionista del Corriere della Sera.

Casarin, partiamo dai “pestoncini”?
"Quando il pallone è a terra e un calciatore va a contrasto o a duello in maniera plausibile, possibile e normale, chiamasi dinamica del calcio. È gioco del calcio".

Vecchia battaglia: gli arbitri dovrebbero contemplarla di più, la dinamica.
"Si parte da un presupposto: il pallone va conquistato, giusto? E allora cosa vuoi dire all’avversario, “Scusa mi dai la palla?”. Oppure che fai, gli tiri un cazzotto? No, il calcio è coi piedi. E si cerca la conquista".

E allora come se ne esce? A volte viene dato rigore e in altre situazioni no.
"Il calcio deve tornare ad avere due cardini fondamentali: l’involontarietà e la sicurezza dei giocatori. Ora, dopo anni di silenzio, sono tornati a considerare lo “step on foot”, perché piace dirlo in inglese. Pestone. Però frega gli arbitri, il pestone. Rischia di diventare un bel rebus per tutti. Per questo dico che se c’è la suddetta involontarietà va tenuta in considerazione. Non tutti i contrasti devono essere ritenuti falli... Il calcio è un gioco duro. Durissimo. Nel quale l’intervento deve essere punito se sai di poter far male, non quando non sai. E la decisione deve spettare a chi è in campo, solo e unicamente, perché percepisce velocità e tutto ciò che comporta. Se ne esce con l’autodisciplina del giocatore: perché bisogna pensare che un movimento può togliere il lavoro a un altro giocatore. E poi c’è un altro tema che mi preme far affiorare: le scarpe dei giocatori. Oggi sono troppo leggere. Non tutelano, non proteggono, sono inadeguate agli urti, ai contrasti".

E i falli di mano? Altro tema di difformità.
"Ma le sembra un rigore quello fischiato contro il Cagliari a Luperto? Ma daaaaai… Questo povero cristo salta per contrastare un pallone aereo: e cosa salta, con le braccia attaccate al corpo? Se la palla gli finisce su un braccio coerentemente lì, che colpa ne ha? Il calcio è un gioco dinamico e la dinamica va conosciuta e tenuta in considerazione, è una cosa seria. Quello è stato un rigore ridicolo. Ascolti. C’è un solo modo per intendere nel modo giusto se un colpo di mano in area è calcio di rigore. Sa qual è? Capire se il pallone va verso il braccio o se il braccio verso il pallone. Semplice. Ci sono troppe norme che hanno messo in confusione: il calcio deve avere regole fisse e serie".

Sezione: News / Data: Mer 09 ottobre 2024 alle 22:06 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni
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