Lunga e interessante intervista concessa da Cesare Prandelli ai microfoni di Libero. Il ct della Nazionale azzurra si sofferma anche sulla questione oriundi ("A chi non vuole i nuovi italiani rispondo con un dato. I giocatori italiani in serie A rappresentano solo il 40% e andrà sempre peggio. Le altre nazionali non si fanno problemi, perché noi sì?"), escludendo per il momento la convocazione di Jonathan: "Anche in questo caso c’è stata cattiva informazione. Per portare un giocatore come Jonathan in Nazionale ci vogliono sette mesi di trattativa per avere un documento, non è la stessa situazione di Romulo. E poi c’è un altro problema: ho sempre chiesto ai giocatori di esprimersi, di dire io voglio l’Italia e solo l’Italia. Lui non l’ha fatto".

Si parla anche della scelta compiuta dall'argentino Mauro Icardi: "Siamo andati da lui tre anni fa e ci ha detto no, grazie. Legittimo da parte sua. Se il suo comportamento sarebbe da codice etico? Non mi interessa la sua vita privata, fatti suoi. Posso dire che il nostro codice etico è molto semplice e chiaro". In molti non la pensano così: "C’è troppa faziosità - spiega Prandelli - e ci sono troppi giornalisti tifosi. I ragazzi invece hanno capito: io non convoco chi è squalificato per una manata o per un pugno o per qualunque comportamento violento. Ho giocato qualche anno a calcio e sono stufo di giocatori che non sanno controllarsi. In Italia un certo tipo di situazioni sta diventando allucinante".

Sezione: News / Data: Mar 15 aprile 2014 alle 13:08
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
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