Paolo Condò prova a spiegare dalle colonne de La Repubblica il perché del flop azzurro agli Europei. Nel suo pensiero, anche un passaggio riguardante il metodo Spalletti, che non ha funzionato. "L’insopportabile pesantezza che ha caricato sulle spalle di giocatori già psicologicamente fragili — Barella e Dimarco gli unici leader nei club — ha finito per schiantarli: troppe lezioni di vita, troppi richiami ai tifosi, troppo giogo addosso lì dove l’ultimo bel risultato era chiaramente dovuto a una leggerezza cui Luca Vialli seppe e volle aggiungere con la sua terribile vicenda personale quella nota drammatica — una sola, ma fortissima — che finì di ispirare l’Italia di Mancini".

"Spalletti è un uomo complesso che ti arriva col tempo e la quotidianità, è la goccia che scava la pietra come dimostra una carriera in cui è sempre andato in crescendo, fino al capolavoro di Napoli. La pervicacia con la quale ha proposto il povero Di Lorenzo nasce dal fatto che era l’unico che lo capiva compiutamente; la battuta sul “figlio” era una battuta, gli si è ritorta contro e amen, ma è chiaro che a un certo punto gli sono mancati gli ancoraggi, ed è andato a cercarli dove poteva trovarli".

Sezione: Rassegna / Data: Lun 01 luglio 2024 alle 13:54
Autore: Redazione FcInterNews.it
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