L'ex difensore Andrea Ranocchia è stato ospite dell'Inter Club dell'Istituto dei Tumori di Milano per una serata speciale, organizzata grazie al prezioso contributo del professor Roberto Boffi e della presidente Marialuisa Amati. Durante i novanta minuti dell’incontro, Ranocchia ha condiviso ricordi, aneddoti e retroscena di una carriera ricca di momenti brillanti e umanità. Tra i ricordi emersi con un sorriso, anche quelli "secretati" dello spogliatoio. Ecco quanto raccolto da Il Giorno:

Ranocchia ha raccontato la fine della sua carriera, interrotta due anni fa a causa di un infortunio arrivato poche settimane dopo la firma col Monza, avvenuta “senza neppure chiedere la cifra del contratto,” spinto dal rispetto per Adriano Galliani, che definisce “uno dei più bravi dirigenti della storia del calcio italiano.” Commentando il ritiro a 34 anni, ha detto: “Si smette di giocare quando si finisce di divertirsi.”

Ripercorrendo i suoi inizi, ha ricordato l’incontro con Antonio Conte nelle giovanili dell'Arezzo: “Ero nelle giovanili, avevo 17 anni. Lui allenava la prima squadra in Serie B. Una sera mi chiama: ‘Ragazzo, preparati, giochi titolare sabato. Ci penso io a farti fare il contratto.’” Conte, che ha poi ritrovato a Bari e all’Inter, viene descritto come “un vincente, con una grandissima cultura del lavoro e carisma.” Parlando di un altro compagno di reparto di quegli anni, ha aggiunto: “Tutti dicevano che ero io il più forte dei due, ma alla fine Leo (Bonucci) ha dimostrato di essere il migliore".

Nel corso della serata, i tifosi hanno intonato cori da stadio mentre sul maxi-schermo scorrevano le immagini dei gol di Ranocchia, come quello in acrobazia contro l'Empoli, accompagnate da applausi. Tra un aneddoto e l’altro, ha parlato dei suoi compagni di squadra: “Handanovic? Il più serio, un esempio per tutti. Brozovic? Il più divertente, un mattacchione.” Alla domanda sugli avversari più difficili da marcare, ha risposto senza esitazioni: “Ibrahimovic e Higuain. Ma una sera Miccoli mi fece ammattire,” ricordando Inter-Palermo 4-4 del febbraio 2012, in cui l’attaccante segnò una tripletta.

Ranocchia ha poi parlato degli allenatori che hanno segnato il suo percorso, soffermandosi su Gasperini e Spalletti. “Gasperini l’ho avuto per poco, ma quando eravamo al Genoa mi disse di marcare Sneijder anche se fosse uscito per andare in bagno.” Ha poi proseguito: “Il Mancio resta nella storia, mentre Spalletti in questo ciclo vincente dell'Inter ha scavato la buca, Conte ha messo i primi mattoni e Inzaghi ha finito di costruire il palazzo.”

Infine, Ranocchia si è espresso sulla corsa scudetto, prevedendo una “lotta fra Inter, Napoli e Atalanta” e definendo la Juventus “solo un progetto, per ora.” Ha concluso con un ringraziamento al pubblico, ricordando come “si smette di giocare a calcio quando si finisce di divertirsi,” e sottolineando l’importanza della passione che ha accompagnato la sua carriera sin da bambino.

Sezione: Rassegna / Data: Gio 14 novembre 2024 alle 12:54
Autore: Milano Redazione FcInterNews.it
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