Ci sono anche l'Inter, il Mondiale per Club e Diego Milito tra i tanti argomenti toccati da Javier Zanetti nella lunga intervista concessa prima di Natale a Olé. Il vice presidente nerazzurro comincia da un'analisi su questa fase storica per i nerazzurri: "Da circa cinque o sei anni siamo competitivi non solo dentro ma anche fuori dal campo e questo è sempre il nostro obiettivo e la nostra sfida da leader - spiega Pupi -. Provare innanzitutto a mettere insieme una squadra che possa competere in tutte le competizioni che dovremo disputare e, poi, vedere la possibilità di costruire infrastrutture per dare la possibilità ai nostri giovani di crescere e allenarsi nel migliore dei modi".

A proposito di gare: si avvicina il Mondiale per Club e dovranno affrontare il River. Come immagini quel duello?
"Sarà bello e difficile allo stesso tempo perché sappiamo che il River è una grande squadra e ha un grande allenatore. L'ho detto l'altra volta: la giocheremo dando il meglio che abbiamo perché è una competizione prestigiosa e vogliamo vincerla, ma ho anche chiaro cosa significa questo tipo di competizione per una squadra argentina e che noi dovranno essere ben preparati".

Ora che Diego Milito è diventato presidente del Racing, rispondi al telefono per consigliargli o pesa di più la rivalità con il Racing Avellaneda?
"Nooo. Con Diego parliamo sempre di tutto, lui sa che gli voglio bene come a un fratello. Al di là del fatto che io sono un tifoso dell'Independiente e lui oggi è il presidente del Racing, ogni volta che parleremo di poter migliorare ognuno di noi nel nostro lavoro, daremo il massimo".

Come vedi le prospettive che si prospettano ora in questo nuovo ruolo?
"Per prima cosa voglio fare i complimenti a tutto il Racing perché sono stati campioni onesti della Sudamericana, penso che Gustavo Costas abbia fatto un ottimo lavoro che si è riflesso sia dentro che fuori dal campo di gioco perché era un gruppo molto competitivo... E per quanto riguarda Diego no, non ho dubbi che lo farà nel migliore dei modi perché conosco l'impegno che ha, la serietà con cui si comporta e anche perché so che si è preparato per questo. Non è una sfida facile, lui lo sa, ma quando fai le cose con la grande professionalità che ha Diego... non ho dubbi che il Racing sia in buone mani".

C'è molta differenza tra il calcio europeo e quello argentino?
"La realtà è che il giocatore argentino piace sempre in qualsiasi parte del mondo perché si adatta a qualsiasi tipo di situazione e questo è un grande vantaggio che abbiamo, a me è successo quando sono arrivato all'Inter quando ero molto giovane. Poi ci sono culture diverse, ma è sempre competitivo".

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Sezione: News / Data: Lun 20 gennaio 2025 alle 14:07
Autore: Stefano Bertocchi
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