Un mese e mezzo senza calcio giocato e una prospettiva sul futuro delle competizioni incerta non hanno fatto perdere la bussola al giovane Jacopo Gianelli, centrocampista classe 2001 dell'Inter Primavera, che nell'intervista esclusiva rilasciata a FcInternews.it ha spiegato - con parole misurate ma mai banali - quali sono i suoi punti cardinali anche in un periodo complesso come quello dettato dall'emergenza sanitaria che sta paralizzando il mondo. L'ex giocatore della Cremonese ha dedicato un po' del suo tempo alla nostra redazione, parlando della quotidianità con sguardo maturo, prima di svelare i suoi sogni di ragazzo che spera di affacciarsi al calcio dei professionisti appena tutto tornerà alla normalità.
Innanzitutto, come stai vivendo la tua quarantena?
"Personalmente sto bene, sto trascorrendo la mia quarantena a casa, come spero stiano facendo tutti. Ogni giorno mi alleno per mantenermi in forma, la mia vita ormai si svolge solo in casa".
In questo mese e mezzo, come ti tieni in contatto con i compagni? Hai sentito Madonna? Lui è nativo di Alzano Lombardo, una delle zone più colpite dal virus.
"Ci sentiamo tramite le videochiamate, ci teniamo spesso in contatto principalmente così. Il punto di forza del gruppo è l'unione, quindi siamo uniti anche nei momenti difficili. E' quello che ci ha caratterizzato durante tutta la stagione e va avanti anche in questo periodo".
Torniamo allo scorso 9 marzo, quando il club ha deciso di rinunciare alla gara valida per gli ottavi di finale di Youth League contro il Rennes. L'Inter è stata la prima e l'unica a muoversi prima della Uefa: come vi è stata comunicata la decisione e come hai reagito di fronte alla notizia?
"Questa scelta ci è stata comunicata dalla società. Tutti i miei compagni, me compreso, abbiamo avuto una reazione positiva perché siamo stati contenti che l'Inter abbia messo al primo posto la nostra salute, che è la cosa principale e viene prima di tutto il resto".
Proprio in Europa, alla Johan Cruijff Arena, probabilmente hai trovato il gol più importante della tua giovane carriera. Cosa ti ricordi di quel pomeriggio in cui avete travolto 3-0 il Barcellona?
"E' stato un pomeriggio fantastico, già il contorno e l'ambiente erano qualcosa di bellissimo. Venendo alla partita, dico che siamo riusciti a battere il Barcellona grazie alle nostre qualità tecnico-tattiche, è stato un pomeriggio favoloso e indimenticabile".
Il vostro cammino continentale è stato per larghi tratti esaltante, quanto vi è servita questa esperienza e come la rapporti al campionato?
"In Europa affronti squadre con uno stile di gioco e una cattiveria agonistica diversi rispetto a quello che si vede in Italia. In questo percorso abbiamo imparato tanto, sia dalle vittorie che dalle sconfitte: ora spetta a noi fare nostro tutto ciò che abbiamo appreso per rafforzarci ancora di più".
A proposito di occasioni per crescere anche mentalmente, Conte ti ha inserito nella lista B per la fase a eliminazione diretta dell'Europa League: che effetto ti ha fatto leggere il tuo nome appena sotto quelli di giocatori come Lukaku?
"Quando l'ho letto mi sono emozionato tantissimo per due motivi: per prima cosa non me l'aspettavo, in secondo luogo mi ha reso fiero del lavoro che sto facendo. Per me questo è un punto di partenza, infatti devo ancora migliorare tanto".
Qualche volta hai avuto modo di allenarti con la prima squadra: c'è un giocatore a cui ti ispiri? Come ti è sembrato Conte e che rapporto ha con i giovani della Primavera?
"All'interno della rosa cerco di imparare il più possibile da tutti i giocatori: cito, per esempio, l'intelligenza di Brozovic e l'agonismo di Barella. Per quanto riguarda Conte, è un tecnico che dirige gli allenamenti prestando molta attenzione a ogni dettaglio e ai giovani trasmette la passione".
Tra quelli che hanno fatto il salto dall'Under 19 alla prima squadra c'è Sebastiano Esposito, il prodotto della cantera più luminoso degli ultimi anni: dal tuo punto di vista, cosa ha di speciale?
"Sebastiano è un calciatore molto forte, ha doti tecnico-tattiche sviluppate e tanta tenacia. Penso che si meriti questo traguardo, l'ha dimostrato in molte partite, sia in Primavera che in prima squadra".
In squadra, quest'anno si sono messi in luce tanti ragazzi: penso a Stankovic, Pirola, Fonseca e Mulattieri, su tutti. Chi ti ha impressionato di più? E per chi di loro prospetti un futuro importante?
"Sicuramente mi hanno impressionato tutti, siamo una squadra molto forte e abbiamo bisogno di tutti. Spero, per i nomi citati, una carriera luminosa e favolosa, ma auguro il meglio anche a tutti gli altri compagni".
Esposito ha bruciato le tappe ed è riuscito ad esordire in prima squadra, tu stai avendo una crescita più graduale: che percorso immagini per il tuo futuro? Da quello che ci risulta, sappiamo che il tuo entourage sta lavorando per un rinnovo di contratto con l'Inter e che alcuni club di Serie B ti stanno osservando.
"Il mio percorso me lo immagino come la conseguenza di quello che saprò fare sul campo. Ora come ora non ci si può prefissare degli obiettivi a causa di questo stop. Relativamente al contratto, ci penseranno poi i miei agenti e la società; io voglio rimanere concentrato su questa stagione, ovviamente se si potrà riprendere. Il resto verrà da sé".
All'Inter ci sei arrivato nel 2017, sei diventato capitano nell'Under 18 con Corti ti ha definito un esempio, poi hai mosso i tuoi primi passi in Primavera al Viareggio 2019, fino a diventare imprescindibile per Madonna. Sei soddisfatto di quanto hai fatto vedere?
"Sono soddisfatto di quanto fatto vedere, anche se devo migliorare tanto. Devo farmi trovare pronto quando ritorneremo in campo, sempre che ci siano i requisiti necessari per una ripresa".
Grazie all'inter sei arrivato a esordire anche con l'Under 19, ha giocato pochi minuti contro il Portogallo. Il tuo rapporto con l'azzurro si può definire ambivalente: il tuo infortunio più serio è coinciso con la prima convocazione, cosa ti ha insegnato questa esperienza?
"Quando si indossa la maglia della Nazionale, sicuramente bisogna esserne fieri e poi dimostrare le proprie doti sul campo. L'infortunio mi ha spinto a prendermi cura maggiormente del mio corpo, ogni giorno cerco di non mollare mai. In tutto questo ho sviluppato la mia tenacia e la mia fame".
Guardando al futuro, quale è il tuo prossimo obiettivo a breve termine? E il sogno più grande che vorresti realizzare nella tua carriera?
"Si fa fatica a fissare degli obiettivi a breve termine perché ci troviamo in una situazione molto complicata e per ora dobbiamo principalmente pensare alla salute. La mia ambizione è giocare a livello professionistico per qualche club importante, ma il sogno più grande è giocare in Serie A con la maglia dell'Inter".
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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