A giugno l'Inter non ha realizzato plusvalenze, pertanto la perdita a bilancio del club dovrebbe aggirarsi tra i 40 e i 50 milioni. È un piccolo segnale del nuovo corso di Oaktree. Il fondo USA avrebbe potuto chiedere al management qualche operazione in uscita per evitare di ripianare il deficit. Ma come evidenzia la Gazzetta dello Sport, i californiani hanno deciso di non avanzare richieste in tal senso e presumibilmente dovranno effettuare un apporto di capitale in autunno: 22 milioni sono stati coperti dalla conversione di un vecchio credito di Steven Zhang, ma va pure ripianato il rosso rinviato sfruttando una norma Covid.

L’orizzonte della proprietà è di medio-lungo termine: non c’è fretta di rincorrere il ritorno dell’investimento. Ma i principi di una gestione tesa alla sostenibilità, quelli valgono da subito. La grande differenza è l'assenza di fiato corto per i conti del club: il maxi-prestito da 275 milioni più interessi caricato sulla controllante è stato cancellato con l’escussione del pegno: il creditore è diventato l’azionista. Ora resta il bond da 415 milioni, la cui scadenza nel 2027 offre tutto il tempo per valutare cosa fare. L’Inter non ha urgenze di cassa e la proprietà, che vanta asset in gestione per 192 miliardi di dollari, offre tutte le assicurazioni in termini di eventuale supporto. Un aspetto importante, questo, anche per la campagna trasferimenti, dove Beppe Marotta si sta muovendo su un doppio binario: mantenere alta la competitività, il che significa nessuna cessione di big, e allo stesso tempo rispettare un equilibrio tra acquisti e cessioni e, soprattutto, continuare a contenere il “costo squadra”

C'è poi il capitolo ricavi: per la prossima stagione si conta sugli introiti del Mondiale per club (col dubbio se inserirli tutti nel 2024-25 o a metà con il 2025-26) e sui maggiori proventi commerciali: il nuovo main sponsor Betsson porterà una ventina di milioni in più rispetto all’anno scorso. Di conseguenza, il bilancio al 30 giugno 2025 dovrebbe confermare il trend di riequilibrio contabile. Già nel 2023-24, se non ci fossero stati i pesanti interessi, l’utile sarebbe stato vicino. L’obiettivo è centrarlo entro il 2026.

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Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 02 luglio 2024 alle 00:05
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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