Zdravko Kuzmanovic è l'ospite della Prima Serata di Inter Channel in onda questa sera dalle ore 21 sul canale 232. E si racconta così: "Mi sono trovato subito bene qui all'Inter, mi hanno accolto tutti benissimo e sono veramente contento. - spiega il centrocampista serbo -. Quando ho iniziato a giocare avevo qualche problema fisico, ma adesso sto bene. Dopo due mesi e mezzo non posso darmi un voto, devono essere gli altri a farlo. Certamente devo crescere e migliorare, sono qui per farlo. Quello che sogno è vincere, il massimo sarebbe ripetere quello che ha fatto l'Inter in quel maggio 2010, ma adesso dobbiamo pensare a quello che possiamo fare noi, quindi al campionato e alla Coppa Italia. Da parte mia, fino a che sarò qui, darò tutto per l'Inter".
A Kuzmanovic viene poi chiesto se, con il k.o. di Rodrigo Palacio, gli obiettivi dell'Inter restano gli stessi: "Vogliamo arrivare in Champions League, questo non cambia. Mi dispiace tanto per Rodrigo perchè lui ha realizzato tanti gol ed è importante per la squadra. Ora dobbiamo trovare un altra soluzione, il mister lo saprà fare nel miglior modo possibile e sapremo andare avanti. Assenza di Milito? Da quello che ho visto in allenamento è davvero forte, mi ricordo i suoi gol contro il Bayern Monaco nella finale di Champions League. Quella sera sono stato veramente un grande tifoso dell'Inter, che meritava di vincere quel trofeo per il percorso che aveva fatto. Dopo la vittoria contro il Barcellona io sapevo già che l'Inter avrebbe vinto quel trofeo...(ndr, sorride)".
L'esperienza passata con lo Stoccarda e quella attuale con l'Inter lanciano Kuzmanovic a spiegare le diffrenze tra calcio tedesco e italiano: "Sono molto, molto diversi. Lì si lavora più sulla corsa, sul fisico, meno con la tecnica e la tattica. Poi, non credo di dire qualcosa di strano, se ammetto che l'Inter è una grande squadra, lo Stoccarda in Germania non grandissima e quindi si lavora con obiettivi diversi. Con la Fiorentina sono cresciuto tatticamente, con lo Stoccarda sono cresciuto nei muscoli, nella corsa e ora sono ritornato in Italia, nell'Inter, per continuare a migliorarmi. Che cosa ho trovato in Italia? Mi piace tanto la vita qui. Ho visto com'era quella in Svizzera, quella in Germania, ma quando sono andato via dall'Italia mi è mancata fin da subito. E' stata una scelta di vita. E' difficile dire dopo due mesi come ho ritrovato la serie A, dovrà sicuramente passare un altro po' di tempo".
Quando, indossando la maglia della Fiorentina, Zdravko Kuzmanovic giocava contro l'Inter, pensava: "Mamma mia, quanto sono forti (ndr, sorride). E subito dopo speravo di non prendere molti gol. Quando giocavo a Firenze non è stato mai facile giocare contro l'Inter, al massimo un pareggio. Ora sono arrivato in questa grande squadra e mi sembra un sogno". Durante la Prima Serata di Inter Channel, il centrocampista serbo ripercorre la sua carriera e si parla anche del suo ex allenatore, Cesare Prandelli, e di quando disse che non lo avrebbe mai venduto se non per esigenze di bilancio: "Mi trovavo molto bene anche con lui, giocava con un controcampo a tre. Lì sono cresciuto, ma poi abbiamo fatto delle scelte e anche da parte mia c'era la volontà di andare a fare esperienza nel campionato tedesco".
Ipotizzare un centrocampo nerazzurro a tre con Kuzmanovic-Kovacic-Guarin. Si fa anche questo, ma Kuz replica: "Questo non posso dirlo perchè qui tutti i giocatori sono importanti. Siamo in tanti e tutti abbiamo diverse qualità. L'importante è che chiunque dia il 100 per cento ogni volta che scende in campo. Meglio per un centrocampista agire giocare davanti a una difesa tre o a quattro? Cambia poco perchè chi gioca davanti alla difesa deve fare il gioco e questa è una caratteristica molto importante. Bisogna avere carattere, deve prendere la palla, decidere il gioco, è un ruolo importante".
All'Inter, Kuzmanovic ha trovato Dejan Stankovic e non solo: "Deki è stato il primo a prendermi per mano, ma anche Zanetti è stato importante. Per fortuna parlo un po' italiano e questo mi aiuta tanto. Questo è un bel gruppo. Non conoscevo Kovacic, Handanovic lo conoscevo per l'Udinese, Vid l'ho conosciuto qui. Siamo un piccolo gruppo, ma io sono davvero contento con tutti perchè non mi piace parlare di gruppi. Se aiutiamo Kovacic? Certamente, lo aiutiamo tutti, con la lingua e per tutto di quello di cui ha bisogno. Lui è bravo, forte, ma ha solo 18 anni e ha tutta la carriera davanti a sé. Deve restare tranquillo e pensare solo a giocare". Da fuori, lo spogliatoio viene visto diversamente? Qualcuno parla di clan, naturalmente enfatizzando qualcosa che c'è in tutte le squadre: "Sinceramente non leggo molto i giornali, posso solo dire che noi stiamo bene e non ci sono problemi".
Infine, elogiando Sinisa Mihajlovic per la sua capacità di battere i calci di punizione si conclude parlando della Coppa Italia: "E' una competizione importante perchè può portarci a conquistare un titolo e noi vogliamo vincere".
Il centrocampista nerazzurro parla poi del Bayern Monaco: "E' la squadra più forte in Germania. Nella Bundesliga può sempre succedere qualcosa di diverso perchè ci sono diverse squadre che sono forti e che possono vincere il campionato. I miei modelli? Io mi ispiravo a due o tre giocatori che agivano nella mia posizione. Ho trovato molto cresciuto Schweinsteiger e lui ha fatto un grande percorso. Da piccolo sognavo di giocare nel Basilea e dicevo sempre a mio padre che volevo andare li. Quel sogno è diventato realtà perchè adesso sono arrivato all'Inter. Me l'hanno detto anche i miei compagni, mi dicono che parlo come lui. Ho tagliato i capelli perchè mia moglie me lo ha chiesto e ha vinto lei".
Parlando poi del significato di essere un giocatore dell'Inter, Kuzmanovic spiega: "Qui sono importanti tutte le partite, sono tutte da vincere. Siamo l'Inter, ma a me non spaventa la pressione perchè quando esci dallo spogliatoio con la maglia dell'Inter tutti gli avversari hanno grande rispetto. Per me indossare questa maglia è un'emozione che mi fa sempre avere voglia di vincere. I tifosi sono abituati alle vittorie? E' giusto, quando indossi questa maglia devi pensare sempre a questo".
Sulla sua nazionale: "Sono sempre contento quando posso giocare con la Serbia. A 18 anni potevo scegliere se continuare con la Svizzera o cambiare. Alla fine il mio cuore ha detto Serbia".
In chiusura, Kuz parla anche della sua vita privata: "Sono ancora in albergo, ma ho trovato casa e presto andrò a vivere a Como, perchè mi piace il lago e sono un ragazzo tranquillo. Mi piace stare in casa, poi tra poco più di un mese io e mia moglie avremo una bambina. Mi piace molto il cinema, mi piacciono i film duri, quelli che parlano di personaggi furbi, svelti, quelli che non sono certo degli idoli, ma mi piacciono. Se mia moglie capisce di calcio? Si, da quando sta con me si e mi critica anche quando non gioco benissimo".
Autore: Fabrizio Romano / Twitter: @FabRomano21
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