"Il 2024 ci unirà per sempre" perché "la Seconda Stella ci rimarrà a tutti nel cuore". Sono due dei concetti espressi da Simone Inzaghi nella conferenza stampa post Cagliari, match che ha abbassato definitivamente il sipario sullo straordinario 2024 dell'Inter. Un anno che ha portato in bacheca l'8ª Supercoppa Italiana e il 20° Scudetto nerazzurro tradotto, appunto, nella Seconda Stella. "Un piacevole ricordo che va lasciato alle spalle", perché "ora inizia il 2025 e dovremo porci dei grandi obiettivi come è giusto che sia per l'Inter". Parola del Demone.

Prima di catapultarsi sul nuovo anno, però, è giusto ripercorre i momenti clou del 2024 del Biscione, mese per mese. 

GENNAIO - Il primo mese del 2024 è per cuori forti. Il 6 gennaio, all'Epifania, a San Siro va in scena la partita (probabilmente) più pazza dell'anno, quella contro il Verona che vede l'Inter soffrire e vincere 2-1: prima il gol di Lautaro, poi il pareggio di Henry e, soprattutto, la zampata di Frattesi al 94' che fa esplodere San Siro. L'ultimo colpo di scena arriva però al minuto 100, quando lo stesso attaccante dell'Hellas sbaglia dal dischetto e scatena la bolgia del Mezza. Nello stesso mese, quando il calendario segna il giorno 22, capitan Lautaro decide la finale di Supercoppa Italiana contro il Napoli e regala all'Inter il primo trofeo della stagione. Da segnalare anche la vittoria di Firenze nella notte in cui Sommer 'sfioricchia' il pallone, colpisce Nzola e ipnotizza Nico Gonzalez. 

FEBBRAIO - Il tricolore inizia a prendere la direzione di Milano. Il calendario è infernale e la classifica crea apprensione, complice anche la Supercoppa di Riad che permette alla Juventus di giocare più partite e di accorciare sull'Inter con lo scontro diretto in agenda il 4 febbraio. A San Siro però i nerazzurri dominano nel gioco e alla fine vincono di 'corto muso' proprio contro Allegri, leader della teoria dell'ippica applicata al calcio: decide l'autogol di Gatti e l'Inter resta in vetta. E con più cartucce da sparare: il recupero con l'Atalanta, schiacciata 4-0 a San Siro a fine mese. Nel mezzo anche la preziosissima rimonta contro la Roma all'Olimpico (finisce 2-4 per i nerazzurri) e la serie di poker arricchita dai 4-0 con Salernitana e Lecce, oltre al successo di misura in Champions nell'andata dell'ottavo di finale contro l'Atletico Madrid. 

MARZO - È un mese agrodolce, con l'amarezza concentrata tutta nella notte del 13: è lì che l'Inter saluta l'Europa che conta, con la palla sparata alle stelle da Lautaro nel ritorno con l'Atletico Madrid che porta all'eliminazione dalla Champions nella lotteria dei rigori. Stelle che però si avvicinano sulla maglia nerazzurra grazie ai successi in campionato contro il Genoa a San Siro e nella tana del Bologna e al pareggio contro i Campioni d'Italia in carica del Napoli nella serata del 'caso Acerbi-Juan Jesus'. 

APRILE - È il mese della Seconda Stella, del derby dello 'Scudetto in faccia' che qualunque interista non dimenticherà mai. Ma lo stesso discorso vale per un qualsiasi milanista, anche se con sentimenti diametralmente opposti. Dopo la vittoria di Empoli e quella di Udine (arrivata - ancora - con la zampata fotocopia last minute di Frattesi) i nerazzurri pareggiano col Cagliari per poi togliersi la più grande soddisfazione possibile e immaginabile: vincere il 20° Scudetto nel derby contro il Milan, che peraltro figura come squadra di casa. La sblocca Acerbi, la indirizza definitivamente Thuram con il gol del raddoppio che cuce la stella sulla maglia dell'Inter. A poco o nulla servono il gol di Tomori, l'alto volume della musica techno e la pioggia incessante, se non a rendere tutto più epico e romantico. Sette giorni dopo il Torino mette piede in un San Siro che ha solo voglia di fare festa: pasillo de honor, doppietta di Calhanoglu, foto di rito e poi tutti sul pullman che dal Meazza percorre una Milano colorata di nerazzurro fino ad arrivare a Piazza Duomo. Dove un mix di bandiere, fumogeni, cori e abbracci rende omaggio all'impresa. 

MAGGIO - In questo mese l'Inter gioca in ciabatte, perde col Sassuolo dopo i lunghi giorni di festeggiamenti e arriva all'appuntamento con la Lazio. L'unico che merita una menzione particolare perché combacia con il giorno della premiazione, della consegna della coppa dello Scudetto alzata al cielo da capitan Lautaro Martinez. È una serata speciale e particolare, colorata di nerazzurro, con cori, canzoni e video emozionali che ripercorrono il grande percorso della banda di Inzaghi fino al 20° tricolore. Un'altra data dal cerchiare in rosso è ovviamente quella del 22 maggio, stavolta non per un Triplete conquistato ma per un cambio di timone al vertice della società: finisce dell'Era Zhang, il fondo Oaktree diventa il nuovo proprietario dell'Inter.

GIUGNO - Se il campo tace, l'Inter continua a parlare per la rivoluazione in atto nell'organigramma societario. Il 4 di questo mese Marotta diventa il nuovo presidente del club, mentre Alejandro Cano, Katherine Ralph, Renato Meduri, Carlo Ligori, Delphine Nannan e Fausto Zanetton vanno ad arricchire il nuovo CdA. Qualche giorno dopo, esattamente l'11 giugno, viene annunciato anche il rinnovo di Barella fino al 2029.

LUGLIO - Scocca il momento delle novità: il primo giorno del mese si apre con l'annuncio di Betsson Sport come Official Main Partner dell'Inter. Nei giorni a seguire arrivano altri annunci importanti: Zielinski, Taremi e Martinez diventano ufficialmente nerazzurri.

AGOSTO - È il mese dell'atteso di rinnovo di capitan Lautaro Martinez fino al 2029, ma anche quello del via alla nuova stagione nerazzurra. Che parte con il freno a mano tirato: 2-2 nell'esordio contro il Genoa al Ferraris. Un risultato deludente scacciato poi via dal 2-0 rifilato il Lecce e, soprattutto, dal secondo 4-0 consecutivo incassato dall'Atalanta in due stagioni di fila a San Siro, con il povero Gasperini uscito ammutolito tra gli 'olè' del pubblico interista. Un risultato pesante non solo per i quattro gol di scarto, ma anche per la forza di un avversario che ora come ora, insieme al Napoli, rappresenta il principale rivale nella corsa al titolo. 

SETTEMBRE - Qui arriva lo schiaffo che dà la scossa all'Inter, reduce dal pareggio di Monza e da quello (giusto un pelo più di prestigio) conquistato nella tana del City nell'esordio Champions: la sconfitta nel derby. I nerazzurri, dopo aver strapazzato i cugini per sei volte di fila tra tris in finale di Supercoppa, manita in campionato ed Euroderby dominati, cadono nel finale con l'incornata di Gabbia regalando al Diavolo il sapore di un derby vinto. Che finora è rimasta l'unica gioia stagionale (insieme alla vittoria di Madrid) dei suoi tifosi e dell'esonerato Fonseca. Nella giornata dopo l'Inter vince 3-2 a Udine e poi alza il muro, arrivando a collezionare solo vittorie e appena due pareggi (contro Juventus e Napoli) fino alla fine dell'anno.

OTTOBRE - Il mese si apre con il poker alla Stella Rossa in Champions League, ma i risultati che spiccano per importanza (in un senso o nell'altro) sono quelli contro Roma e Juventus: all'Olimpico ci pensa Lautaro a regalare tre punti pesanti, mentre a San Siro i nerazzurri cestinano una vittoria che sembrava in tasca chiudendo con un pazzo 4-4 la sfida contro i bianconeri. Un pareggio dal sapore di ko che aiuta l'Inter a migliorare nettamente la fase difensiva. 

NOVEMBRE - Anche qui ci sono da segnalare tante partite ricche di emozioni e sofferenze. Quella contro il Venezia ne è un esempio (gol annullato a Sverko in pieno recupero e 1-0 nerazzurro), ma non vanno dimenticate anche quelle di misura contro Arsenal e Lipsia che migliorano sensibilmente la classifica in Champions. Tra le due gare europee spiccano l'1-1 interno contro il Napoli e il sonoro 5-0 del Bentegodi contro il Verona. 

DICEMBRE - L'ultimo mese dell'anno si apre con un dramma (fortunatamente) solo sfiorato: il malore di Bove. Il grande spavento porta al rinvio di Fiorentina-Inter, ma ci sono cose ben più importanti del pallone. Come un cuore che continua a battere. L'Inter a dicembre cade solo all'ultimo minuto a Leverkusen, si qualifica ai quarti di Coppa Italia e in campionato incassa solo un gol (anzi un autogol, quello di Darmian contro il Parma) e sa solo vincere: 3-1 contro i gialloblu, storico 6-0 in casa della Lazio, 2-0 al Como e 3-0 al Cagliari. Ultima partita dell'anno che chiude un 2024 straordinario per i colori nerazzurri. 

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Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 31 dicembre 2024 alle 17:00
Autore: Stefano Bertocchi
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