"L'Inter, l'ho detto in tempi non sospetti, è la squadra più attrezzata per vincere, ma questo non significa che vincerà. Ha organizzazione, ha esperienza, e ha anche speso tanto sul mercato. L'impegno in Champions, tuttavia, può essere una distrazione e può sottrarre energie fisiche e psicologiche". Parole di Arrigo Sacchi, intervistato dalla Gazzetta dello Sport.

Evidentemente l'ex c.t. azzurro ha iniziato a guardare le partite dell'Inter con la tv accesa, non si spiega altimenti l'inversione a 'u' per quanto riguarda il giudizio sul lavoro di Inzaghi, passato da reietto a profeta. Ma se la tv ora funziona, la calcolatrice ancora è rotta: parlare di Inter che "ha anche speso tanto sul mercato" da un lato fa sorridere e dall'altro fa incazzare non poco i tifosi nerazzurri, che rimproverano alla società proprio questa assenza di investimenti ormai da anni.

Era così con Suning ed è così con Oaktree, almeno tra la sessione estiva e quella appena chiusa a gennaio. Inzaghi continua a fare i miracoli e a non lamentarsi come invece fanno altri, davanti e dietro le quinte. In fondo non si chiedeva tanto: almeno due attaccanti sani, senza problemi fisici cronici o turbe psicologiche che li piombano in stati di depressione sportiva. Niente. Thuram e Lautaro, in questa stagione, si stanno dando il cambio: prima era il Toro a fare fatica per via di una stagione senza soluzione di continuità 2023-2025, ora è il Tikus a frenare per via del dolore alla caviglia. Dietro di loro, il vuoto cosmico: Correa è sempre rotto, Arnautovic è depresso e Taremi involuto dopo critiche eccessive. L'unica volta che Inzaghi ha avuto quattro attaccanti sani e in forma ha fatto filotto in campionato ed è arrivato in finale di Champions League.

Nel frattempo, dopo aver sentito parlare per settimane di "ciclo finito", l'Inter attualmente - al 25 febbraio 2025 - è prima in Serie A, agli ottavi di Champions con la pipa in bocca e stasera si gioca (in emergenza) l'accesso alla semifinale di Coppa Italia. Ad avercene di cicli finiti così...

Sezione: Editoriale / Data: Mar 25 febbraio 2025 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni
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