"Prendere tre punti domenica sarebbe un qualcosa di complicato da digerire per i rivali alla corsa scudetto, un duro colpo". Non poteva mancare l'intervista a Marco Materazzi a pochi giorni da Inter-Milan, lui che è stato uno degli uomini-derby più importanti del calcio moderno. Ecco le sue parole alla Gazzetta dello Sport.

È un derby agli antipodi, questo, per come ci arrivano Inter e Milan. Che cosa vuol dire? Quali rischi corrono i nerazzurri?
"Beh, di solito è uno svantaggio approcciarsi al derby in questo modo, di solito vince chi sta peggio. Ma parliamo dell'Inter. Parliamo di una squadra che da due anni è la più forte in assoluto in Italia: a prescindere da chi gioca, l'identità è sempre quella. Manchester è stata esemplare in questo senso".

Che cosa le piace maggiormente dei nerazzurri?
"La sicurezza che trasmettono, contro qualsiasi avversario. E questa cosa rasserena pensando al derby. Visto Zielinski contro il City? Pareva giocare all'Inter da una vita".

Lautaro in panchina e senza gol: che effetto le fa?
"Dico questo: basta che faccia un gol e si torna all'anno scorso. Ma di cosa stiamo parlando? Non ha fatto vacanze, poca preparazione. Ma vince ovunque, con l'Inter e con l'Argentina. È nei 30 del Pallone d'oro: può sembrare un peso forse, ma in realtà è un orgoglio".

Da difensore: colpito da Bisseck?
"Sta imparando da chi ha intorno, gente di 34 o 36 anni come Darmian e Acerbi".

Ha sentito le parole di Ibrahimovic? Ha detto che è il boss e comanda lui...
"Mah, non mi fa nessuna impressione onestamente. Diciamo che sono parole che fanno parte del personaggio. Mi viene da dire questo, da tifoso dell'Inter: spero che il Milan non riprenda mai Paolo Maldini...".

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 20 settembre 2024 alle 08:14 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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