E al ventesimo rigore (20, come gli scudetti dell'Inter e come il suo numero di maglia), Calhanoglu si riposò. Il tanto atteso errore dal dischetto del turco è arrivato, non prima però di aver scaraventato alle spalle di Meret un destro potentissimo per l'1-1.

La Gazzetta dello Sport, ad ogni modo, sottolinea come il contributo di Hakan vada molto oltre il rigore. Il gioiello dell’1-1 è servito a Calha per chiarire un paio di cosette: non di soli rigori vive il turco e poi, anche nelle partite in cui non tutto gli riesce, il regista trova sempre il modo per farsi notare, si legge. Ieri Hakan aveva scelto quello più spettacolare, pirotecnico e pure esaltante per un San Siro infreddolito. Prima di quel momento tutta l’Inter sembrava essere caduta nell’incantesimo del grande ex: Conte aveva raccolto il risultato che sperava con la prestazione sparagnina e attenta che aveva immaginato, lo stesso Hakan aveva sbagliato un paio di appoggi come raramente gli capita. Per spezzare la catena serviva proprio un colpo di genio come il suo, per fuggire in classifica serviva invece la solita certezza di casa.

Sezione: Rassegna / Data: Lun 11 novembre 2024 alle 10:48 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print