Walter Sabatini, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha parlato di Euro 2024 e di qualche talento interessante che si è messo in luce.

A chi bisogna guardare per trovare delle occasioni?
"Le occasioni non esistono più, tutti si fanno pagare bene chiunque. Le grandi nazionali non sono avvicinabili dai nostri club. Quale squadra di Serie A può permettersi oggi di acquistare uno dei giocatori più forti della Francia, a meno che già non siano da noi come Maignan, Hernandez e Thuram".

Tipo?
"Zan Karnicnik, terzino destro della Slovenia. Ha quasi 30 anni e non sarebbe un investimento per il futuro, qualcuno da cui ricavare una plusvalenza. È un giocatore pronto, per l'immediato. È molto disciplinato, puntuale nelle diagonali di chiusura, bravo in uscita con la palla al piede. Gioca nel Celje, in Slovenia, e credo che sia del tutto abbordabile (contratto in scadenza nel 2026, ndr). Andrebbe benissimo per tante squadre della parte destra della nostra classifica, non per le grandissime".

Un altro nome?
"Georges Mikautadze, la prima punta della Georgia. Lo hanno già indicato in tanti. Ha fatto un breve passaggio all'Ajax, è tornato al Metz. Brucia l'avversario sui tempi, attacca il primo palo, è fastidioso per i difensori.  Consigliatissimo, ma con i tre gol all'Europeo è decollato e non so".

E poi?
"Un altro georgiano, Giorgi Kochorashvili, centrocampista esperto, del Levante, nella seconda divisione spagnola. Oppure lo slovacco Ivan Schranz, che gioca nello Slavia Praga, in Repubblica Ceca. Ha segnato due gol, è una punta esterna. Basta così, non voglio rovinare eventuali trattative in corso. In generale, dobbiamo setacciare nazionali tipo la Slovenia, la Slovacchia, la Georgia, la Danimarca. In queste squadre si annidano potenziali affari. Non dobbiamo fare gli schizzinosi, in Slovenia ci sono ragazzi interessanti. È un Paese che ha "prodotto" Ilicic. Lo so, prendere un argentino è più rassicurante, ma non bisogna avere paura di una geografia diversa".

Perché in Italia scarseggiano i talenti?
"Ci siamo qualificati grazie a un bellissimo 'strappo' di Calafiori, che in quella percussione a testa alta mi ha ricordato Franco Baresi. I talenti scarseggiano perché in Italia le scuole calcio hanno cancellato il calcio di strada, il posto in cui imparavi a stoppare la palla, a dribblare e a giocare di sponda. Gli istruttori fanno gli allenatori e impongono la tattica a bambini di 9 anni. Assurdo, dovrebbero incoraggiarli a saltare l'avversario, dovrebbero lasciarli liberi di sbagliare, ma li sgridano se perdono una palla. Il calcio lo decidono i giocatori. Palla a Cassano, faccio per dire, e risolvi. Oppure. Per restare sull'oggi, guardate Zirkzee del Bologna (e dell'Olanda, ndr): mi fa impazzire quel suo stop spalle alla porta con quel che segue, perché crea la superiorità".

Sezione: Rassegna / Data: Ven 28 giugno 2024 alle 11:02 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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