Lungo intervento di Andrea Ranocchia al podcast 'Calcio Selvaggio' su YouTube, durante il quale l'ex difensore dell'Inter risponde su alcuni argomenti che riguardano l'attualità della sua ex squadra, ma anche su alcuni aneddoti del passato che riguardano l'ex capitano nerazzurro Mauro Icardi.

Su Davide Frattesi e la situazione creatasi dopo la richiesta di cessione:
"Ho visto che l’Inter chiede 40-45 milioni per lui. Non sono pochi e per me quei soldi Davide li vale, è difficile che qualcuno li metta, specie in Italia, vedi anche le parole di Ranieri. Poi quei soldi Frattesi li vale, per me è un giocatore fortissimo. Guardiamoci in giro: chi ha lo stesso valore tecnico, atletico, di personalità di Frattesi? Poi è vero che gioca poco, ma quando gioca incide. È un giocatore che ha sempre giocato bene e mette in difficoltà Inzaghi nelle scelte. Poi ha davanti un giocatore come Barella e per Inzaghi scegliere è più facile, però… L'Inter ha il centrocampo più forte d’Europa, e per caratteristiche Davide andrebbe a prendere il posto di Barella, anche se può pure fare il ruolo di Mkhitaryan. Però in allenamento Inzaghi fa le coppie, io ero centrale di difesa e difficilmente mi metteva a sinistra o a destra anche se avrei potuto farlo. Quindi nelle coppie che fa Inzaghi in allenamento c’è Barella e c’è Frattesi, c’è Mkhi e Zielinski, c’è Calha e c’è Asllani… Quando Calha non c’è, Bare può giocare basso e al suo posto mettere Frattesi. Però Inzaghi fa così perché quando ci si allena tutti i giorni in una posizione e fai tutti i giorni quello anche le giocate sono quelle e se cambia anche di quattro metri il ruolo, il giocatore ha un'altra prospettiva e cambiano le giocate. È una cosa intelligente questa che fa Inzaghi, e lo fa sempre anche Conte, che aiuta molto il calciatore. Ad ogni modo, tornando a Frattesi, dico che quei soldi li vale, non so però, ripeto, se c’è una squadra disposta a spenderli. Poi c’è da dire che ammesso e non concesso che arrivi un’offerta, l'Inter potrebbe anche non accettarla perché ha tante partite e gli obiettivi sono vincere il campionato, arrivare in fondo alla Champions e in Coppa Italia. E se vuole arrivare fino in fondo agli obiettivi servono tantissimi giocatori, anche perché quest’anno i nerazzurri hanno avuto molti più infortuni. Ci sono calciatori giocano tanto, passano gli anni, giocano anche in Nazionale, vanno in fondo alle competizioni e poi alla lunga la stanchezza si sente. E se un giocatore deve giocare all’infinito perché prende i milioni, tanti soldi rispetto a chi va in fabbrica per usare un luogo comune, allora è un discorso con cui sono d’accordo però dopo un po' la fatica la sentire. Un giocatore non è che se prende 50 milioni la fatica non la sente, la differenza è che poi più di un tot di gol non riesce a farli anche se corre come un mulo. Avendo poche rotazioni perdi in qualità e c’è il rischio che si fanno più male".

L’Inter ha bisogno di Frattesi, può essersi infastidita da questa richiesta di cessione a gennaio?
"Il punto è che Frattesi vuole giustamente giocare. Se può essere un problema aver palesato così esplicitamente la volontà di andare via? Non penso più di tanto, per come ragiona l’Inter sia a livello societario che di gruppo secondo me non è un grosso danno. Quello che dispiace al club è che il giocatore voglia andare via e se vuole farlo ora perde un giocatore che almeno 10-15 partite le farebbe".

Inzaghi si è infastidito un po'? D'altronde sta facendo tutto Riso che vuole pure trovare una sistemazione a Cristante.
"Il turnover viene fatto quando un allenatore vede in allenamento che un giocatore non ce la fa. Quando c’è quella sensazione l'allenatore non è stupido e lo cambia. E ne può cambiare uno o due o magari se hai giocatori abituati a fare quel genere di partite lì quegli stessi giocatori possono fare un filotto di gare senza sentire la fatica. Brozovic ad esempio poteva giocare 80 partite perché non sentiva nulla e idem Barella. Per come lo vedo io, Bare può fare qualsiasi cosa perché ha quel tipo di energia lì. E a quel punto il turnover con Barella viene meno e purtroppo per Frattesi ha davanti Barella che è un giocatore imprescindibile".

Con chi sostituisci Frattesi se dovesse partire?
"Cristante è un buon giocatore e ci può stare, ma sa che Bare è un giocatore imprescindibile, ripeto, che a meno che non stia male gioca sempre. Quindi va preso un giocatore che arriva con quella mentalità che accetta questa situazione, inutile andare a prendere un altro Frattesi. Non so poi se anche Pellegrini, che se n’è parlato, può fare al caso dell’Inter perché è capitano della Roma, ha una carriera importante, è giovane… Quindi non lo so".

Se dovessi scegliere tra Champions e campionato cosa sceglieresti tu?
"Questo è un discorso che si fa solo dall’esterno. Dentro dello spogliatoio non c’è un solo giocatore, allenatore, uomo dello staff o dirigente dell’Inter che sceglie tra campionato e Champions. Questo è un discorso che si fa solo fuori e anche nella gestione delle energie non si sceglie tra uno o l’altro. Semmai si valuta nel caso in cui si gioca col Real Madrid e nella gara prima di campionato magari cambi due-tre giocatori. Però l'Inter ha la squadra per poter vincere tutte e due le competizioni e non ti metti a scegliere. I calciatori non pensano a questo".

Secondo te l’Inter si sente la responsabilità di provare a vincere la Champions?
"Sì. Secondo me sì. Non perché sappia qualcosa, ma per quello che vedo o per le dichiarazioni che sento, secondo me sì. Poi ci sono squadre importanti e il livello è alto, però se l’Inter ritrova tutti i giocatori può giocarsi la Champions".

Su Wanda-Icardi-Keita?
"Io non mi ero accorto di niente. Prima di tutto lo spogliatoio di Serie A non è come gli amici al bar. Gli interessi e le pressioni sono enormi, e ogni giocatore è un’azienda a sé. Finito l'allenamento, alle 14 ognuno va a casa propria e fino al giorno dopo non stai a sentire i compagni a quello che fanno o meno. Qualcuno sente le mogli degli amici? Quello l'ho letto. Con Wanda e Icardi è successo davvero di tutto. Ogni volta che c'era Tiki Taka il giorno dopo l'addetto stampa sudava freddo. In quei periodi veniva fuori di tutto. Con tutto il rispetto, le mogli quando parlano di spogliatoio fanno sempre casino, lo spogliatoio è sacro. Mettere una clausola nei contratti per le mogli? No, ma cosa c’entra? La società mica fa i contratti con una moglie che va in TV… Cosa poteva fare l’Inter? È la moglie che andava in tv, mica Icardi eh. Wanda faceva casino a Tiki Taka e faceva uscire le robe dello spogliatoio? E a chi ha fatto bene questa cosa? A Mauro non di sicuro. Icardi era un giocatore fortissimo, negli ultimi 30 metri come lui ne ho visti pochissimi. Il problema era che era capitano dell’Inter, numero 9, il bomber, tutte le pressioni, e fuori aveva una moglie che non lo aiutava e faceva tutto questo casino mediatico. Doveva gestire il campo, la roba atletica, più tutto quello che era fuori".

È una persona con poca personalità?
"Aspetta… di che personalità parliamo? Io fuori non l’ho mai frequentato Mauro fuori dal campo come non ho mai frequentato lui e Wanda come coppia. La mia sensazione, che poi stiamo vedendo anche ora, è che probabilmente lei lo controllava quasi totalmente a livello psicologico. Nel senso che lui faceva tutto quello che voleva lei, ma è una mia sensazione. Dentro lo spogliatoio Mauro non faceva il galletto, era uno che non parlava tanto. Faceva il suo e poi ciao. Non era neanche troppo socievole, parlava con alcuni compagni in particolare modo ma poi basta. La gestione di Icardi sì è stata difficile, specie dopo che si è autoinflitto alcune cose".

Sul gioco di Icardi:
"Per il gioco suo necessiterebbe di una squadra che vada sul fondo che non fa troppo fraseggio perché  negli ultimi 30 metri uno dei giocatori più forti che abbia visto dal vivo. Ma il gioco di squadra non è il suo, un po' come Inzaghi".

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Sezione: Copertina / Data: Mar 14 gennaio 2025 alle 20:55
Autore: Egle Patanè
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