Due squadre, o per meglio dire, due mondi contro. Ieri sera, al Millerntor Stadium di Amburgo, è andato infatti in scena l'incontro di Bundesliga tra il St. Pauli, la formazione del quartiere della metropoli tedesca eletta come una delle ultime icone del calcio popolare, e l'RB Leipzig, espressione del gruppo sportivo creato dal colosso Red Bull. Una visione contrapposta del calcio, che Oke Göttlich, presidente del St. Pauli, non manca di evidenziare elogiando ma anche criticando apertamente la squadra sassone ai microfoni della Bild: "Ciò che il Lipsia sta facendo e ha fatto negli ultimi anni è quasi unico in Germania. Formazione degli allenatori, continuità in posizioni importanti: quando ci sono pensatori forti, sistemici e a lungo termine come Ralf Rangnick, allora sai cosa puoi aspettarti e raccogliere anche anni dopo. Ciò ha reso il Lipsia molto forte e mi levo il cappello di fronte a tutto questo. Però, il loro sistema rappresenta una rottura col nostro sistema calcistico, godendo grazie alla Red Bull di opportunità finanziarie che altri club non hanno. La loro struttura è l'opposto della nostra. Siamo quindi lieti che l'Ufficio federale stia esaminando da vicino questa società. E non ho perso la speranza che a Lipsia avvenga un ripensamento".

Göttlich ha anche da ridire nei confronti della nuova Champions League: "Se ho seguito la prima giornata? No. Posso dirlo chiaramente: non mi interessa. È una Superlega di ritorno, portata avanti dai principali club europei e dalla UEFA a scapito dei campionati nazionali. Soprattutto se si aggiunge il Mondiale per club con un volume di circa tre miliardi di dollari.  È mia responsabilità come consumatore non guardare le cose che considero in modo critico. E poi arriviamo al ruolo dei broadcaster televisivi: li stimo, però vorrei che sfruttassero il loro ruolo per sostenere una concorrenza più sensata. A livello nazionale e internazionale. La mia Champions ideale? Quella con soli campioni nazionali". 

Sezione: Eurorivali / Data: Dom 22 settembre 2024 alle 18:42
Autore: Christian Liotta
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