"Mi piacerebbe marcare Lautaro, uno degli attaccanti che stimo di più per intelligenza tattica. Sempre difficile da anticipare, ha una tale freddezza in zona gol che se messo davanti alla porta ti può far male sempre. Ecco, sarei felice di provare a fermarlo". Parola di Fabio Cannavaro. Napoletano col passato però anche nerazzurro che, in occasione della sfida al vertice tra Inter e Napoli, ha ampiamente parlato delle due compagini al Corriere della Sera, dove il capitano della Nazionale 2006 ha lodato il capitano nerazzurro.

Chi è favorita?
"L'Inter per la forza che esprime, sia individualmente che come squadra. Deve vincere per scavalcare il Napoli e proiettarsi verso la testa del campionato. Al momento è la squadra più attrezzata di tutte le altre che sono nella zona alta della classifica per vincere il campionato. Il Napoli, e non sembri un paradosso, deve approfittare proprio di questo. Del peso psicologico che questa partita può avere sugli avversari. E c'è altro anche".

Cosa?
"L'effetto stanchezza da Champions".

Ma Conte dice che la Champions è allenante...
"Ne ho giocate parecchie di queste partite, ti alzano l'autostima ma fisicamente puoi pagarle. La squadra che non fa le coppe ha vantaggi: meno infortuni da gestire e una settimana di allenamento tipo".

Si aspettava il Napoli primo in classifica?
"Non così presto ma il valore di Antonio Conte è assoluto, sapevo che avrebbe ridato solidità e serietà a una squadra comunque già forte. Un allenatore così esperto come lui non sarebbe mai andato al Napoli se non avesse saputo di avere una buona base di squadra".

Duello a distanza in attacco: Lautaro-Lukaku, chi lo vince?
"Difficile. Intanto perché io li trovo imbattibili insieme, e lo sono stati proprio all'Inter. Hanno caratteristiche completamente diverse e avevano una connessione incredibile. Oggi sono attaccanti formidabili, riferimenti offensivi di due squadre forti. Lukaku non è quello dell'Inter ma bisogna avere la pazienza di aspettarlo e anche di assecondarlo come squadra. Tornerà come ai tempi migliori? Non so ma se Antonio lo ha voluto a tutti i costi un motivo ci sarà".

L'Inter finora ha subito 13 gol in campionato, in Champions si blinda. C'è un motivo?
"La fase difensiva oggi è collettiva, non è più il singolo difensore che sbaglia e i giocatori sono più o meno gli stessi. In Champions c'è maggiore intensità e soprattutto una concentrazione diversa. L'Inter, magari inconsciamente, in Champions quest'anno non vuole sbagliare nulla".

Domani può tornare Acerbi, per Lukaku non è proprio una buona notizia.
"Eh, no. Acerbi ha esperienza e tanta forza. Sa come non farlo girare, sa anche come fare innervosire gli attaccanti".

Calhanoglu quanto sposta?
"Tanto, come Lobotka del resto. Se ci saranno tutti e due sarà sicuramente un bel duello in mezzo al campo".

Si sbilanci, chi vince?
"Può finire anche pari".

E il Napoli ne gioverebbe...
"Dipende da come ha giocato. Inter e Napoli faranno la gara per vincere, e chiaro che per la squadra di Conte sarebbe importante restare prima».

Per lo scudetto?
"E ancora lontano, anche se per me l'Inter è strafavorita, anche se dovesse perdere col Napoli".

Conte e Inzaghi si somigliano?
"Molto di più di quel che sembra, anche nel gioco. Si sono avvicendati all'Inter e Simone non ha stravolto completamente il lavoro di Anto-nio, è un segnale di grande intelligenza. Sono due persone serie, risolte e solide. Come allenatori sono l'espressione più autorevole di quella scuola italiana troppo spesso snobbata. L'Inter ha una identità forte, il Napoli la sta conquistando".

Sezione: Focus / Data: Sab 09 novembre 2024 alle 11:39
Autore: Egle Patanè
vedi letture
Print