E’ meglio giocare o non giocare in settimana prima dell’impegno in campionato del weekend? Mentre i giocatori cadono uno a uno come foglie in autunno, è arrivato quel momento dell’anno in cui la corsa a tutti gli obiettivi sembra una sfida di sopravvivenza. La Coppa Italia spinge ancor di più queste riflessioni prima dei quarti di finale tra Inter e Lazio, due squadre che hanno percorso più o meno gli stessi chilometri rimanendo saldamente nella corsia degli obiettivi fissati alla vigilia. Un traguardo intermedio raggiunto anche dai biancocelesti grazie alle sapienti rotazioni di Marco Baroni che, a parte alcune eccezioni, ha dato a ogni suo giocatore la patente di co-titolare. Un po’ come succede in casa nerazzurra con il turnover scientifico di Simone Inzaghi, che per mesi ha fatto credere di avere due squadre. In realtà, il dislivello in alcuni ruoli è troppo evidente per non leggerne le intenzioni del tecnico di Piacenza a priori, ma quel che appare sempre chiaro è che in campo scende sempre una formazione competitiva. Anche stasera, pur solo solo tre undicesimi degli interpreti che saranno sul campo di battaglia del Maradona sabato sera, per provare finalmente a trovare una affermazione in uno scontro diretto per lanciare la fuga scudetto. 

Dopo una fase di studio nei primi 10', Boulaye Dia prova a far saltare il banco con un inserimento a fari spenti in area, che Yann Bisseck cancella con un grande intervento last second. La partita fatica ad accendersi, anche dopo un cartellino giallo sventolato in direzione di Asllani per un fallo a centrocampo. Succede talmente poco che un recupero in scivolata di Marko Arnautovic viene accolto dagli applausi di una parte di San Siro. Al 19', Loum Tchaouna è bravo a farsi trovare tra le linee per innescare un 2 contro due che Gusta Isaksen non sfrutta fino in fondo solo per la parata con la punta delle dita di Pepo Martinez, che si presenta così alla partita.  Esce, invece, dalla sfida Matteo Darmian per un problema muscolare, l'ennesima maledizione che si abbatte dall'infermeria in casa Inter. Entra Denzel Dumfries, al 23', ma dopo l'annuncio dello speaker che già lo dava in campo mentre i padroni di casa erano in dieci e Taremi si stava sacrificando come quinto. Il cambio non modifica il copione, sono sempre gli ospiti a rendersi minacciosi, ancora con Isaksen che, dopo aver disorientato Bisseck con una serie di finte, calcia debolmente col piede non suo tra i guantoni del portiere. Poco dopo, è ancora il danese, dopo gravato da un giallo per simulazione, a chiamare in causa l''ex Genoa, che non se la sente di lasciare sfilare la palla sul fondo e la allunga in corner. Al 39', cambia il segno della partita, dal nulla: sugli sviluppi un corner guadagnato dall'Inter al culmine della prima azione manovrata della gara, Marko Arnautovic si coordina alla perfezione e trova golazo incenerendo Mandas con un mancino volante. Prima del duplice fischio, dal perimetro di tiro, si presenta Asllani che, invitato a provarci, non si tira indietro e calcia. Palla di poco fuori, si va negli spogliatoio sull'1-0. 

SECONDO TEMPO - 
La ripresa comincia con un cambio tra le fila laziali, con Gila che prende il posto di Romagnoli. Di là, si comincia un coro dedicato a Simone Inzaghi, grande ex della gara. Ma anche con un brivido per i presenti provocato dal retropassaggio sconsiderato di Pavard che per poco apre le porte a un facile 1-1 dei capitolini. Alla fine, l'Inter si salva per via dell'imprecisione di Tchaouna. Al 54', i pericoli continuano per l'Inter, che si salva in due tempi prima con la gamba di Martinez e poi con testa di Dumfries ad allontanare la palla dallo specchio. Finalmente l'Inter si fa vedere in avanti: è il 57' quando Bisseck si trasforma in Thuram, sgasa sulla sinistra e imbuca per Taremi, che centra Mandas da posizione privilegiata. Nei minuti immediatamente successivi, la risposta immediata della Lazio: prima in campo con il tiro centrale di Zaccagni, poi dalla panchina con il triplice cambio Tavares-Noslin-Pedro. La contromossa di Inzaghi prevede tre sostituzioni: Arnautovic, Asllani e Dimarco per Correa, Calhanoglu e Bastoni. Quest'ultimo riesce giusto a mettere il piede in campo che deve già contare i danni, rappresentati dalla benda che si ritrova attorno alla testa dopo un brutto scontro aereo. Al 75', fa il suo ingresso in scena un altro neoentrato, Correa, che si conquista dopo un'azione personale un calcio di rigore. Tiro dagli undici metri che Hakan Calhanoglu mette dentro spiazzando Mandas per il raddoppio. Il derby in semifinale è all'orizzonte, e all'80esimo appare chiarissimo con il coro intonato dal secondo verde e cantato da tutto lo stadio. Ma la Lazio non ci sta e prova la reazione, che si infrange sulla traversa dopo la deviazione di Bisseck sul tiro di Pedro che aveva sorpreso Martinez. Gli ospiti non si arrendono e all'improvviso rischiano di portarsi a casa un rigore: il fallo di Dumfries su Tavares è qualche centimetro fuori dall'area di rigore. E' l'ultima emozione dei novanta minuti. 

ACQUISTA QUI I PRODOTTI UFFICIALI INTER!

Sezione: Focus / Data: Mar 25 febbraio 2025 alle 22:55 / Fonte: dall'inviato a San Siro
Autore: Mattia Zangari
vedi letture
Print