Mario Kempes, leggenda del calcio argentino, intervistato dalla Gazzetta dello Sport parla di Lautaro Martinez, capitano dell'Inter. Ecco le dichiarazioni dell'eroe del Mundial 78.

Stavolta Lautaro ha iniziato con il freno a mano.
"Uno come me, che ha vissuto per segnare, guarda il calcio e “misura” gli attaccanti in un certo modo. Lautaro ha per davvero il gol nel Dna, lo sente dentro: questa è la caratteristica che appartiene solo ai veri centravanti. Quindi non bisogna spaventarsi se non ha ancora segnato nella nuova Serie A: è solo questione di tempo, ha dimostrato di saper insistere nei momenti in cui la palla non entra. Quelli capitano a tutti. E quando si sbloccherà, magari non si fermerà più. Bisogna solo capire il momento, Lautaro deve avere il tempo di tornare in forma perché ha avuto molto da fare durante l’estate... (ride, ndr)".

È ancora l’Inter la favorita per lo scudetto?
"Non posso dirlo con certezza, non ho la giusta conoscenza delle squadre italiane. Certo, anche vedendo la Champions negli ultimi anni, l’Inter è una squadra tra le più interessanti d’Europa. Ha un attacco che mi piace particolarmente, e non solo perché c’è Lautaro...".

Per cosa altro, allora?
"Per un attaccante è decisivo trovare un compagno che in campo ti capisca, e legga i tuoi movimenti. Uno con cui poter giocare la palla e dividere gli spazi: mi pare che Thuram e Lauti si trovino piuttosto bene. In più, hanno preso Taremi che ha esperienza in Champions. Non sappiamo, poi, se Correa tornerà ai vecchi livelli. Vengono tutti da posti del mondo diversi, ma il calcio parla una sola lingua".

Lautaro ha detto di sentirsi al livello di Mbappé e Haaland: concorda?
"Certo, ha ragione. Di “9” così ne trovi pochi, lui sta al tavolo dei migliori. Ed è bello che abbia scelto di legarsi alla sua squadra, si vede che Milano per lui è casa. Sentirsi felici in un posto fa tutta la differenza del mondo: non si decide in che squadra giocare solo per i soldi, è sempre il cuore che comanda in qualche modo. Poi quando supererà i 30 anni e avrà vinto altri titoli da capitano, magari Lautaro potrà fare esperienze altrove. Ma perché cambiare adesso?".

Tra l’altro, l’Inter ha appena preso un altro argentino: conosceva Tomas Palacios?
"Ammetto di no, ho dovuto googlarlo: spesso è difficile conoscere certi giocatori fuori dalle grandi d’Argentina, ma il fatto che un top club come l’Inter abbia deciso di andarlo a prendere dall’Independiente Rivadavia mi fa pensare che il ragazzo abbia dei numeri".

Sezione: Focus / Data: Mar 03 settembre 2024 alle 08:42 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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