A due sole giornate dal sorpasso in classifica sul Napoli (sconfitto sul campo del Como) e ad una giornata dal pareggio allo stadio Maradona e alle prese con gli ottavi di Champions League, l’Inter si guarda attorno con sempre maggiore attenzione, proiettata allo stesso tempo su almeno tre piani differenti: il campionato, la Champions e, ovviamente, la prossima stagione. Come finirà la stagione, nessuno lo sa, nemmeno i bookmaker più autorevoli.

Se mister Inzaghi e la squadra in campo devono restare concentratissimi sulle prossime undici giornate e sugli impegni nelle competizioni nazionali e internazionali, la dirigenza ha invece l’obbligo di pensare in un’ottica di più lungo periodo, per non farsi trovare impreparata all’apertura della prossima sessione di calcio mercato: i quattro mesi che ci separano dal 1 luglio, data ufficiale di apertura delle contrattazioni estive, passano molto rapidamente.

Una squadra non più giovane e stanca … a fine partita

Per la prossima stagione, servirà all’Inter una vera rivoluzione nello spogliatoio; non dimentichiamo, infatti, che la rosa nerazzurra è quella con l’età media più alta di tutto il campionato: 29 anni e 59 giorni, contro, per non fare che qualche esempio, i 26,8 dell’Atalanta e i 25,2 della Juventus e del Milan.

Chi non crede che questo numero sia importante può semplicemente guardare le statistiche: dopo 75’ di gioco, immancabilmente l’Inter, che fino a quel momento aveva tenuto in mano le redini della partita, semplicemente… sparisce.

Non spariscono solo centrocampo e attacco, ma anche la difesa. Lo dimostrano i nove gol presi negli ultimi quindici minuti di gioco, alcuni davvero fatali: uno di questi è costato ai nerazzurri la Supercoppa, un altro la sconfitta nel derby della Madonnina; un altro gol negli ultimi minuti ha concesso al Napoli di pareggiare e ha impedito all’Inter di andare in fuga a +4 sui partenopei, un altro ancora ha permesso al Genoa di portare il match sul 2-2.

Poi, vi sono stati il gol del Monza e della Juve e le reti ininfluenti sul risultato finale di Udinese, Torino e Parma.

Insomma: bisogna ringiovanire la squadra, senza farle perdere il carisma e la forza in campo, dal primo all’ultimo minuto di gioco.

Troppe partite?

Tornando alla squadra che sta giocando in campionato, da più parti si levano grida di aiuto. Il numero di partite, tanto per cominciare: a fine stagione, i nerazzurri arriveranno ad una quota di minima di 56 match giocati, che potrebbero diventare 67, nel caso in cui l’Inter arrivasse alle fasi finali di tutte le competizioni nazionali e internazionali. Un numero veramente pesante da sopportare, anche per dei professionisti e anche per una squadra, come quella dell’Inter, che si può permettere un discreto turnover senza ridurre la qualità del gioco in campo.

Vi è, poi, la questione degli infortuni: ovviamente, più la stagione avanza e più i giocatori sono stanchi e maggiori sono le probabilità di incorrere in un infortunio. Ma il torneo è ancora lungo e le partite da giocare da qui a fine stagione, tra campionato e Champions, sono ancora tante.

Basta guardare a quanto sta accadendo proprio in questi giorni: dopo una trasferta importante e pesante come quella a Napoli, i nerazzurri sono tornati nella notte tra sabato e domenica e, sin da subito, hanno iniziato a preparare la trasferta a Rotterdam, contro il Feyenoord, la squadra che ha eliminato i “cugini” rossoneri.

Il problema degli infortuni

Insomma, Inzaghi dovrà correre ai ripari, in qualche maniera, e far fronte ai prossimi impegni dell’Inter con gli uomini a disposizione. Quando accade, come sabato al Maradona, che escano due giocatori importanti come Dimarco e Calhanoglu, le fasce restano scoperte e le sostituzioni possibili non sono poi tante, nonostante la ricchezza della panchina: a sinistra, possono alternarsi solamente Bastoni e, con molto più sacrificio, Dumfries. Va ricordato, poi, che per la trasferta di Rotterdam, Inzaghi non potrà contare nemmeno su Zalewski, Darmian, Carlos Augusto e Raffaele Di Gennaro.

Se a questi aggiungiamo i diffidati – che sono Asllani, Barella, Dumfries e Pavard – e l’ostico Feynoord Stadium, la strada per l’Inter potrebbe essere davvero in salita.

Sezione: News / Data: Mar 04 marzo 2025 alle 03:30
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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